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Elisabetta II, regina non solo per titolo

Elisabetta II è stata regina non solo per titolo. Così lontana da noi, eppure così vicina, una personalità spigolosa che pure non riusciva a non trasmettere simpatia. Una sovrana trasversale, sempre coerente a sé stessa, senza mai scadere nell’ovvio. Un personaggio ineguagliabile anche per il suo modo di comunicare.

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Elisabetta II, regina non solo per titolo

Elisabetta II è stata regina non solo per titolo. Così lontana da noi, eppure così vicina, una personalità spigolosa che pure non riusciva a non trasmettere simpatia. Una sovrana trasversale, sempre coerente a sé stessa, senza mai scadere nell’ovvio. Un personaggio ineguagliabile anche per il suo modo di comunicare.

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Elisabetta II, regina non solo per titolo

Elisabetta II è stata regina non solo per titolo. Così lontana da noi, eppure così vicina, una personalità spigolosa che pure non riusciva a non trasmettere simpatia. Una sovrana trasversale, sempre coerente a sé stessa, senza mai scadere nell’ovvio. Un personaggio ineguagliabile anche per il suo modo di comunicare.

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Elisabetta II è stata regina non solo per titolo. Così lontana da noi, eppure così vicina, una personalità spigolosa che pure non riusciva a non trasmettere simpatia. Una sovrana trasversale, sempre coerente a sé stessa, senza mai scadere nell’ovvio. Un personaggio ineguagliabile anche per il suo modo di comunicare.

Avere 96 anni ed essere capace di una modernità, una contemporaneità che prescinde da qualsiasi moda. Era questo e tanto altro, Elisabetta II: per ogni evento a cui partecipava puntuali partivano le analisi su uno stile sempre sobrio e altrettanto impeccabile. Si concedeva dei vezzi, soprattutto di colore, e per gli appassionati di moda non c’era nessuna che reggesse il confronto. A dimostrazione che la classe non ha nulla a che fare con l’età. Certo, in parte era dovuto al suo ruolo – che per alcuni può apparire anacronistico – ma The Queen aveva saputo cucirselo addosso in modo da renderlo tutt’uno con una personalità spigolosa e che pur non riusciva a non trasmettere simpatia.

Amatissima, è stata la rappresentazione vivente di come si possano attraversare due secoli rimanendo fedeli a sé stessi e senza risultare mai scontati, mai banali. È il motivo per cui tanto ci si preoccupa di chi viene dopo: quel figlio Carlo già oggi monarca e che pure negli anni non è mai riuscito a conquistare il cuore dei suoi sudditi. Un’eredità pesantissima, quella che lo aspetta, perché Elisabetta madre e regina è sempre stata una figura ingombrante, per i suoi stessi figli prima di tutto.

Che si abbia la percezione della fine di un’epoca lo si capisce anche dalle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, su cui campeggiano le immagini che hanno accompagnato questo lunghissimo regno. Ma la straordinaria abilità di Elisabetta II è stata proprio nel suo saper essere trasversale senza mai scadere nell’ovvio. Anche per quel resto del mondo che vede stridente il contrasto di quelle formalità che si accompagnano a una monarchia con le necessità della vita reale, delle emergenze e delle problematiche che si sono susseguite nei decenni. Così lontana da noi, nella sua vita ‘dorata’, eppure così vicina da sembrare un po’ una di famiglia. Sempre presente, tanto che sembrava sfuggisse all’inesorabile scorrere del tempo. Eppure è stata tra i primi leader a utilizzare i social per comunicare con i sudditi, a capire l’importanza di avvicinarsi a un mondo che pur non era il suo.

Fra le innegabili qualità di un personaggio fuori dall’ordinario e proprio in tema di comunicazione, il valore dei suoi silenzi. Se si escludono le innumerevoli occasioni ufficiali e gli altrettanti discorsi – il più delle volte puramente formali – Elisabetta non ha mai tradito la consegna della più rigorosa riservatezza. Nessuno può dire di avere un’idea di quali fossero le opinioni politiche della sovrana così come dei suoi giudizi su mode, tendenze e costumi. Era esattamente suo compito non far trapelar nulla e così ha fatto, se non in un paio di occasioni (apartheid e Mandela, referendum su indipendenza della Scozia). Due casi in settant’anni, incredibile.

Senza volerne fare un’eroina, la caratura del personaggio è innegabile. Da qualsiasi lato la si voglia guardare, non è un azzardo dire che non ci sarà nessuna come lei. Regina non solo per titolo ma anche in tutte le innumerevoli sfumature che l’hanno resa un personaggio ineguagliabile.

Di Annalisa Grandi

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