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Unifil

L’esercito israeliano spara contro basi Unifil in Libano. Crosetto: “Crimini di guerra. Italia e Onu non prendono ordini da Israele”. L’idf: “Prima abbiamo dato ordine di mettersi al sicuro, poi abbiamo sparato”

Colpita anche una base italiana lungo la linea di demarcazione con il Libano, sulla collina di Labbune, nell’area di responsabilità del contingente italiano

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L’esercito israeliano spara contro basi Unifil in Libano. Crosetto: “Crimini di guerra. Italia e Onu non prendono ordini da Israele”. L’idf: “Prima abbiamo dato ordine di mettersi al sicuro, poi abbiamo sparato”

Colpita anche una base italiana lungo la linea di demarcazione con il Libano, sulla collina di Labbune, nell’area di responsabilità del contingente italiano

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L’esercito israeliano spara contro basi Unifil in Libano. Crosetto: “Crimini di guerra. Italia e Onu non prendono ordini da Israele”. L’idf: “Prima abbiamo dato ordine di mettersi al sicuro, poi abbiamo sparato”

Colpita anche una base italiana lungo la linea di demarcazione con il Libano, sulla collina di Labbune, nell’area di responsabilità del contingente italiano

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Colpita anche una base italiana lungo la linea di demarcazione con il Libano, sulla collina di Labbune, nell’area di responsabilità del contingente italiano

Fonti Onu hanno rivelato che “soldati israeliani hanno sparato contro posizioni dell’Unifil nel sud del Libano”, a riferirlo è l’agenzia Reuters. Sarebbero almeno due i feriti tra i caschi blu – di nazionalità indonesiana – colpiti nel quartier generale di Unifil, la missione Onu schierata a Naqura nel sud del Libano. “Le ferite sono fortunatamente, questa volta, non gravi, ma rimangono in ospedale” spiega Andrea Tenenti, portavoce Unifil. I feriti, secondo Al Jazeera, sono indonesiana. Non ci sono italiani tra i feriti, come confermano fonti del ministero della Difesa.

Colpita anche una delle basi italiane lungo la linea di demarcazione con il Libano. Israele avrebbe aperto il fuoco contro la base UNP 1-31 sulla collina di Labbune, nell’area di responsabilità del contingente italiano. Non ci sono militari italiani tra i feriti. Nell’attacco, affermano le fonti, sono stati danneggiati i sistemi di comunicazione tra la base e il comando Unifil a Naqura.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha convocato – con urgenza – l’ambasciatore israeliano in Italia Jonathan Peled.

“Questi incidenti sono intollerabili, devono essere accuratamente e decisamente evitati. Per tali motivi ho protestato con il mio omologo israeliano e con l’ambasciatore di Israele in Italia. Stamane ho trasmesso una comunicazione formale alle Nazioni Unite per ribadire l’inaccettabilità di quanto sta accadendo nel Sud del Libano e per assicurare la piena e costruttiva collaborazione dell’Italia a tutte le iniziative militari volte a favorire una de-escalation della situazione e il ripristino del diritto internazionale. La sicurezza dei militari italiani schierati in Libano rimane una priorità assoluta per me e per tutto il governo italiano, affinché i peacekeeper italiani continuino la loro opera di mediazione e di sostegno alla Pace e alla stabilità del Libano e dell’intera regione”, le parole di Crosetto.

Il ministro ha anche “trasmesso una comunicazione formale all’Onu per ribadire l’inaccettabilità di quanto sta accadendo nel Sud del Libano e per assicurare la piena e costruttiva collaborazione dell’Italia a tutte le iniziative militari volte a favorire una de-escalation della situazione e il ripristino del diritto internazionale”. “La sicurezza dei militari italiani schierati in Libano – spiega Crosetto – “rimane una priorità assoluta” per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e “per tutto il Governo Italiano, affinché i Peacekeeper italiani continuino la loro opera di mediazione e di sostegno alla Pace e alla stabilità del Libano e dell’intera regione”. Crosetto ha inoltre spiegato di aver contattato (già di primo mattino) il collega israeliano “per protestare con lui e ricordargli in modo fermo” che “quanto sta avvenendo nei pressi delle basi italiane di Unifil e “verso il contingente” della missione Onu “è inaccettabile per il governo italiano”.

“Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra, si tratta di gravissime violazioni alle norme del diritto internazionali, non giustificate da alcuna ragione militare” – prosegue Crosetto – “Gli atti avvenuti non hanno una motivazione militare. Aspettiamo la risposta per capire cosa abbia portato a fare ciò che è avvenuto. Non sono colpi partiti per errore”. 

“Ho detto all’ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l’Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano” aggiunge Crosetto.

L’esercito israeliano ha diramato un comunicato ufficiale in cui spiega quanto accaduto oggi in Libano: “L’organizzazione terroristica Hezbollah opera all’interno e vicino a zone civili nel sud del Libano, incluse aree vicine a basi dell’Unifil. L’Idf è attivo nel sud del Libano e mantiene una comunicazione regolare con l’Unifil. Questa mattina (giovedì), le truppe dell’Idf hanno operato nella zona di Naqura, vicino a una base dell’Unifil. Di conseguenza, l’Idf ha istruito le forze dell’Onu nell’area a rimanere in spazi protetti, dopodiché sono stati esplosi colpi nella zona”

Di Matilde Testa

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