GerMusk
Dobbiamo osservare con sincera preoccupazione la leggerezza con cui Elon Musk si sta muovendo nel suo ruolo di super consigliere del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.
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Dobbiamo osservare con sincera preoccupazione la leggerezza con cui Elon Musk si sta muovendo nel suo ruolo di super consigliere del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.
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Dobbiamo osservare con sincera preoccupazione la leggerezza con cui Elon Musk si sta muovendo nel suo ruolo di super consigliere del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.
Dobbiamo osservare con sincera preoccupazione la leggerezza con cui Elon Musk si sta muovendo nel suo ruolo di super consigliere del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.
Una costante in attentati come quello di Magdeburgo è l’estrema difficoltà nell’individuare il terrorista in tempo, per tacere della quasi impossibilità di bloccarlo quando entra in azione. Ecco perché molte delle polemiche seguite all’attentato di venerdì dovrebbero apparire pretestuose o spropositate.
Le autorità tedesche sono state accusate di inefficienza, per aver ignorato una serie di alert inviati dei servizi di sicurezza sauditi sull’attentatore. Tanto per cominciare, il soggetto non era ignoto in Germania, anzi: il problema è che era conosciuto per le sue simpatie di estrema destra, le posizioni ferocemente antislamiste, la vicinanza al partito-paria di Alternative for Deutschland e, visto che ne riparleremo, alle idee di Elon Musk. A dirla tutta, un profilo molto lontano da quello del “classico” radicalizzato di prima o seconda generazione.
Era difficilissimo individuare quell’uomo come terrorista islamista. Si può certamente ragionare sulla scarsità di mezzi di protezione passivi ed è indiscutibile che la presenza di dissuasori avrebbe impedito all’auto del terrorista di percorrere a folle velocità la stradina fra le bancarelle ma questo si può dire di un’infinità di luoghi di ritrovo in tutta Europa in questo Natale. Tanto è vero che all’indomani della tragedia in Germania, si è tenuto un vertice al Viminale per alzare il livello di allerta nei luoghi potenzialmente a rischio in Italia.
Oltre la follia criminale e assassina, dobbiamo osservare con sincera preoccupazione la leggerezza con cui Elon Musk si sta muovendo nel suo ruolo di super consigliere del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. Lo scriviamo a scanso di equivoci: nessuno è così folle da ritenere ci possa essere una qualsiasi forma di relazione. Sta di fatto che le irrituali e talvolta volgari uscite di Musk nei confronti dell’establishmment europeo hanno da tempo superato il livello di guardia. Le parole sprezzanti rivolte al cancelliere tedesco Scholz, in un momento di lutto per la Nazione, sono moralmente intollerabili e politicamente insostenibili. Lisciare il pelo e promettere 100 milioni di dollari al padrino del disastro della Brexit Farage, le continue ingerenze nei fatti italiani possono apparire scoordinate fra loro solo a un occhio distratto o molto interessato.
Chi scrive non ha mai nascosto l’ammirazione per l’oggettiva genialità imprenditoriale di Elon Musk ma quest’uso del proprio potere economico – unito a un peso politico garantitogli da Trump in virtù dei fondi senza limiti messi a disposizione – dovrebbe allarmare chiunque abbia a cuore il fondamentale sistema di contrappesi fra i poteri delle liberal democrazie.
Un ultimo pensiero ai tanti che fino a ieri inneggiavano a tutto ciò che fosse contro il “sistema”, i “super ricchi affamatori del popolo” come Soros, i “poteri occulti” e baggianate del genere e oggi si trovano a esultare per i tweet di Elon Musk. Carne da cannone del III millennio.
di Fulvio Giuliani
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