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I giornalisti sauditi criticano Hamas

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I giornalisti sauditi hanno criticato le azioni di Hamas contro Israele, definendole “atrocità che portano solo alla distruzione il popolo palestinese”

I giornalisti sauditi criticano Hamas

I giornalisti sauditi hanno criticato le azioni di Hamas contro Israele, definendole “atrocità che portano solo alla distruzione il popolo palestinese”

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I giornalisti sauditi criticano Hamas

I giornalisti sauditi hanno criticato le azioni di Hamas contro Israele, definendole “atrocità che portano solo alla distruzione il popolo palestinese”

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Gerusalemme – I giornalisti sauditi hanno criticato le azioni di Hamas contro Israele, definendole «atrocità che portano solo alla distruzione il popolo palestinese». Sulle pagine del quotidiano saudita “Asharq Al-Awsat” (il più letto nel mondo arabo), il noto giornalista Tariq Al-Homayed ha scritto: «Non abbiamo imparato nulla dall’11 settembre, il giorno in cui l’Islam e i musulmani sono stati presi in ostaggio [dai fondamentalisti]? (…) Non abbiamo imparato nulla dalla guerra del 2006, quando Hezbollah ha rapito i soldati israeliani? Non abbiamo imparato nulla dalla distruzione di Beirut, che ha lasciato dietro di sé più di mille libanesi morti? (…) L’elenco dei “non abbiamo imparato nulla” è lungo… E la risposta [a tutte queste domande] è: nessuno ha imparato un bel niente, nonostante lo spargimento di sangue e la distruzione. Ciò che è certo è che Hamas non ha ottenuto nulla dalla sua recente operazione e ora il timore è che l’Autorità palestinese in Cisgiordania venga distrutta e che la causa palestinese ritorni non al punto zero ma che vada sotto zero». Al-Homayed ha poi asserito che la comunità internazionale deve smettere di trattare con «tolleranza» i movimenti come Hamas e Hezbollah.

In un articolo apparso sul quotidiano “Makkah” dal titolo “Oh popolo palestinese, non c’è un solo uomo onesto tra voi?”, il giornalista saudita Majid bin Nwaiser ha dichiarato: «Le fazioni palestinesi, che sono state fuorviate dalle ambizioni del leader iraniano Khamenei, devono valutare i costi e i benefici di queste loro operazioni militari e analizzarne i risultati. Sebbene i gruppi palestinesi abbiano il diritto di difendere i diritti del loro popolo e di opporsi all’occupazione israeliana, dovrebbero essere abbastanza intelligenti da scegliere i mezzi che possono consentire di realizzare i loro obiettivi. È legittimo mettere in discussione l’efficacia di queste operazioni militari, soprattutto perché provocano soltanto un’escalation della violenza». Bin Nwaiser ha poi suggerito alle fazioni palestinesi di abbandonare l’azione militare e di rafforzare invece la comunicazione, la diplomazia e i «mezzi nonviolenti».

Sempre sulle pagine di “Asharq Al-Awsat”, il giornalista saudita Abdullah Bin Bjad Al-Otaibi ha voluto sottolineare: «Ogni azione ha una reazione e Hamas con le sue stesse mani ha dato a Israele la spada con cui ucciderlo. Nel corso dell’attacco del 7 ottobre Hamas ha commesso atrocità terribili. (…) Questi eventi sono accaduti, sono stati documentati e pubblicizzati da Hamas. La maggior parte dei media arabi però non ha mostrato questi video. Questo è stato un errore perché, se li avessero mandati in onda, avrebbero permesso al grande pubblico di non condonare [le azioni di Hamas] e di comprendere razionalmente la risposta senza precedenti di Israele e il rapido ed efficace sostegno occidentale che [Israele] è riuscito a mobilitare».

Il giornalista e scrittore saudita Abdo Khal ha poi ribadito sul quotidiano “Okaz” che, dopo aver compiuto il massacro del 7 ottobre, Hamas che grida alla ‘vittoria’ è il solo responsabile per la distruzione di Gaza: «Che razza di vittoria è questa, se distrugge le vite normali dei residenti di Gaza, che dovranno aspettare molto tempo prima che le loro vite ritornino a quelle che erano prima dell’ultima guerra? La vita era miserabile anche prima, e ora è molto peggio».

Traduzione di Anna Mahjar-Barducci

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