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“Ogni membro di Hamas è un uomo morto”

Netanyahu, al fianco di Benny Gantz, ha dichiarato semplicemente che “Ogni membro di Hamas è un uomo morto”
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“Ogni membro di Hamas è un uomo morto”

Netanyahu, al fianco di Benny Gantz, ha dichiarato semplicemente che “Ogni membro di Hamas è un uomo morto”
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“Ogni membro di Hamas è un uomo morto”

Netanyahu, al fianco di Benny Gantz, ha dichiarato semplicemente che “Ogni membro di Hamas è un uomo morto”
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Netanyahu, al fianco di Benny Gantz, ha dichiarato semplicemente che “Ogni membro di Hamas è un uomo morto”
Chiunque abbia visto lo splendido film Munich, firmato da quel genio che risponde al nome di Steven Spielberg, non potrà sorprendersi delle parole di ieri sera del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il capo del governo, al fianco del suo neo alleato per l’esecutivo di unità nazionale Benny Gantz, ha dichiarato semplicemente che “Ogni membro di Hamas è un uomo morto”. Esattamente quello che fu ordinato dal governo di Golda Meir all’indomani della strage degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972. La decisione politica fu quella di stanarli tutti – dai membri del commando a chi aveva pianificato il clamoroso attentato – per ucciderli. Così fu, in un’operazione che ancora oggi solleva dubbi nella stessa società israeliana e che è alla base delle domande morali di fondo del film del cineasta statunitense. Su scala incomparabile, la decisione ufficializzata ieri dall’esecutivo israeliano è la medesima: a cominciare dai leader politici e militari dell’organizzazione terroristica palestinese, sino a tutti i suoi bracci armati, Israele non avrà pace finché non li avrà fisicamente eliminati tutti. È terribile anche solo da immaginare, pesantissimo da scrivere, ma inutile illudersi che esista uno spazio di trattativa. Una forma, se non di un inconcepibile perdono, di ricomposizione con chi ha scelto di applicare metodi nazisti contro gli ebrei in quanto tali. Non esiste una strada facile, superfluo negarlo. L’attacco a Hamas lascia presagire i peggiori scenari tattici sul terreno, compreso l’accettare il rischio di perdere un numero indefinito di ostaggi in mano ai terroristi ed esporre a un grave pericolo i civili palestinesi. Il portavoce dell’esercito ha sottolineato che i raid sulla Striscia non mirano in alcun modo alla popolazione, ma anche che i legittimi target di Hamas spessissimo si nascondono fra anziani, donne e bambini. Di fatto, scudi umani per chi comanda nella Striscia. Ieri sera, nel giro di 90 minuti due distinte dichiarazioni hanno reso particolarmente chiara la situazione: alle 19:00, l’Idf ha confermato che nel kibbutz di Kfara Aza alcuni bambini e neonati sono stati decapitati. Alle 20:30, Benjamin Netanyahu ha annunciato la “fine“ prossima ventura di Hamas. di Fulvio Giuliani 

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