I funerali della Regina Elisabetta II e la fine di un’epoca
I funerali della Regina Elisabetta II sono stati seguiti in tv da quattro miliardi di persone in tutto il mondo. Un addio solenne che rappresenta, senza dubbio, la fine di un’epoca.
| Esteri
I funerali della Regina Elisabetta II e la fine di un’epoca
I funerali della Regina Elisabetta II sono stati seguiti in tv da quattro miliardi di persone in tutto il mondo. Un addio solenne che rappresenta, senza dubbio, la fine di un’epoca.
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I funerali della Regina Elisabetta II e la fine di un’epoca
I funerali della Regina Elisabetta II sono stati seguiti in tv da quattro miliardi di persone in tutto il mondo. Un addio solenne che rappresenta, senza dubbio, la fine di un’epoca.
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I funerali della Regina Elisabetta II sono stati seguiti in tv da quattro miliardi di persone in tutto il mondo. Un addio solenne che rappresenta, senza dubbio, la fine di un’epoca.
Quattro miliardi di persone in tutto il mondo per guardare in televisione un addio: quello a Elisabetta II, evidentemente percepito come la fine di un’epoca. Per ritrovare qualcosa di simile bisogna tornare ai funerali di lady Diana nel 1997. È senz’altro particolare ma inevitabile trovare analogie tra due donne che pur sono state così distanti ma che in modo diverso hanno saputo farsi amare enormemente dai britannici così come dal resto del mondo.
Nel giorno dell’addio alla loro mamma William e Harry erano appena bambini. Ora sono uomini adulti e a loro volta genitori, vicini per la prima volta dopo tempi di rapporti burrascosi. Uno accanto all’altro: il primo in uniforme, il secondo in abiti civili. E poi i cinquecento capi di Stato e rappresentanti di altrettanti Paesi di tutto il globo presenti per una cerimonia che comprensibilmente resterà nei libri di storia.
Ieri è stato tutto il mondo a rendere omaggio a Elisabetta, che venticinque anni fa dovette forse per l’unica volta “chinare il capo”: quando l’opinione pubblica si scandalizzò perché non si era precipitata a Londra per la morte di Diana e perché le bandiere di Buckingham Palace non erano a mezz’asta. La sovrana, che di certo non amava quella nuora così distante dalle tradizioni reali, comprese allora che il suo Paese non le avrebbe perdonato l’assenza. Fece alla fine l’unica cosa sensata e anche grazie a questo oggi sembrano più sbiaditi i ricordi di quegli anni complicati.
Vi è poi, in questo addio a Elisabetta II, qualcosa di estremamente solenne ma anche carico di significato a livello politico. Perché nel fiume di invitati sono stati esclusi i rappresentanti di quei Paesi che con il Regno Unito hanno rapporti tutt’altro che idilliaci. Il Cremlino ha definito «immorale» la decisione di non invitare Vladimir Putin ma molto più immorale sarebbe stato vederlo lì, con una guerra in corso e lo schierarsi immediato della Gran Bretagna al fianco dell’Ucraina. Non sono stati invitati neanche i leader di Bielorussia, Siria, Venezuela, Myanmar e Afghanistan. Ovviamente, verrebbe da dire, perché rappresentano tutto ciò contro cui la grandissima parte dell’Occidente si schiera.
Il resto è nelle immagini della gente riunita nei parchi, di un intero Paese che si ferma come si fermò un quarto di secolo fa. Solo che questa volta l’addio alla “regina dei due secoli” sembra segnare davvero anche la fine di un’epoca.
di Annalisa Grandi
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