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I terribili fantasmi di Amsterdam

Quanto accaduto ad Amsterdam è qualcosa su cui l’intero Continente farebbe bene a interrogarsi con estrema onestà e fermezza

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I terribili fantasmi di Amsterdam

Quanto accaduto ad Amsterdam è qualcosa su cui l’intero Continente farebbe bene a interrogarsi con estrema onestà e fermezza

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I terribili fantasmi di Amsterdam

Quanto accaduto ad Amsterdam è qualcosa su cui l’intero Continente farebbe bene a interrogarsi con estrema onestà e fermezza

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Quanto accaduto ad Amsterdam è qualcosa su cui l’intero Continente farebbe bene a interrogarsi con estrema onestà e fermezza

Quanto accaduto ad Amsterdam, in occasione della partita di Europa League fra l’Ajax e il Maccabi Tel Aviv, è qualcosa su cui l’intero Continente farebbe bene a interrogarsi con estrema onestà e fermezza.

La caccia all’ebreo – perché di questo si è trattato – nelle strade della più importante città di uno dei Paesi più civili sulla faccia della Terra è la risposta non solo di delinquenti (la cosa sarebbe comunque estremamente grave, eppure da circoscrivere a una questione di ordine pubblico legata al pallone come in troppe, altre occasioni), ma di delinquenti che hanno agito in modo studiato e coordinato e soprattutto sentendo di ‘rispondere’ a un diffuso sentimento in Europa. A casa nostra.

Una vendetta diretta, esplicita e dichiarata per quanto accaduto a Gaza. Gli ebrei (non Israele) colpevoli della mattanza cui i civili palestinesi sono stati sottoposti nel folle e strategicamente scriteriato intervento militare in risposta ai fatti del 7 ottobre 2023.

E che fosse strategicamente scriteriato e gravido di terribili conseguenze per l’intero Medio Oriente e per Israele in particolare lo abbiamo scritto un’infinità di volte in oltre un anno di analisi.

Proprio il nostro essere dichiaratamente dalla parte degli ebrei ci porta a considerare con la massima severità l’approccio del governo Netanyahu – ripetiamo, con la massima severità – e a rispettare l’opposizione interna (concetto del tutto ignoto alle realtà così tanto apprezzate da moltitudini di europei…).

Ad Amsterdam, sul banco degli imputati di giudici del popolo drammaticamente improvvisati, non c’era però il più longevo premier della storia dello Stato di Israele. C’erano gli ebrei e questo non è accettabile, perché risponde a una semplificazione di questa tragedia che chiunque abbia ancora un minimo di consapevolezza storica dovrebbe rigettare. Vaglielo a spiegare a quelli che ieri a Milano inneggiavano ai fratelli di Amsterdam…

Nella città che vide spezzarsi il sogno di vita di Anna Frank, assistere a una caccia all’uomo in quanto ebreo non è soltanto rivoltante. Interroga le nostre coscienze e tutte le anime belle pronte – come noi – a restare sconvolte e disgustate davanti alle inaccettabili immagini di Gaza, ma del tutto incapaci di provare uno straccio di empatia per il bambino, l’anziano, la donna, l’uomo israeliano. Inseguiti e cacciati come cani il 7 ottobre o, grazie al cielo con conseguenze immensamente meno gravi, fra le vie di casa nostra. Nell’europeissima Amsterdam.

Di Fulvio Giuliani

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