Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Il ballottaggio favorisce i riformisti

|
Il ballottaggio tra candidati di destra produce un risultato: lascia fuori i candidati più radicali e coinvolge nelle primarie una parte importante dell’elettorato conservatore che spesso aveva smesso di votare fino a quel momento.
Ballottaggio Francia

Il ballottaggio favorisce i riformisti

Il ballottaggio tra candidati di destra produce un risultato: lascia fuori i candidati più radicali e coinvolge nelle primarie una parte importante dell’elettorato conservatore che spesso aveva smesso di votare fino a quel momento.
|

Il ballottaggio favorisce i riformisti

Il ballottaggio tra candidati di destra produce un risultato: lascia fuori i candidati più radicali e coinvolge nelle primarie una parte importante dell’elettorato conservatore che spesso aveva smesso di votare fino a quel momento.
|
  Funziona. In tempi grami come gli attuali, dove la crisi della politica è uno dei sintomi più evidenti della crisi delle democrazie, trovare un metodo (democratico) che funzioni non può che indurre a una certa soddisfazione. Il metodo si chiama ballottaggio e lo hanno sperimentato i Repubblicani francesi per scegliere – attraverso le primarie – il loro candidato alle presidenziali. Ebbene, dopo il primo turno, al duello finale erano rimasti Valérie Pécresse ed Éric Ciotti, con la prima che ha battuto di gran lunga il secondo, con oltre il 60% dei voti. Morale: la destra repubblicana francese ha scommesso, per sfidare Macron e conquistare l’Eliseo, su una candidata moderata. Anzi no, diciamo riformista visto che moderato (soprattutto se indirizzato a lettori italiani) ha ancora un certo sapore democristiano. La Pécresse, dopo la vittoria, ha cominciato a snocciolare agli elettori francesi il proprio programma fatto di una trinità insolita per Parigi e la Francia – «Autorità, libertà, dignità» – ma quello che a noi qui preme sottolineare bene è il metodo. Il ballottaggio, svolto a destra, produce il risultato di lasciar fuori i candidati più radicali e di coinvolgere nelle primarie una parte importante dell’elettorato conservatore che spesso, per sfiducia o per pigrizia, ha persino smesso di votare. Questo è ciò che fotografa l’esito del voto delle primarie dei Repubblicani francesi. E non è poco perché, come ripeteva il bardo William Shakespeare (che francese non era), «c’è del metodo».       di Massimiliano Lenzi

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

01 Luglio 2025
“Senza sussidi Musk dovrebbe probabilmente chiudere bottega e tornare a casa in Sudafrica” ha scri…
30 Giugno 2025
Gaza libera: il nemico del popolo palestinese è comunque Hamas e da quello va liberato. Gaza con i…
29 Giugno 2025
Sta diventando un caso di indignazione internazionale la notizia del bimbo immigrato malato di leu…
29 Giugno 2025
In uno degli ultimi bombardamenti della Guerra dei dodici giorni tra Israele e Iran è stato bombar…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI