Bambini vittime di guerra e strumento di ricatto
Deportati secondo gli ucraini, salvati secondo i russi: i bambini vittime della guerra in Ucraina rischiano di diventare l’ennesimo strumento di ricatto di Putin.
Bambini vittime di guerra e strumento di ricatto
Deportati secondo gli ucraini, salvati secondo i russi: i bambini vittime della guerra in Ucraina rischiano di diventare l’ennesimo strumento di ricatto di Putin.
Bambini vittime di guerra e strumento di ricatto
Deportati secondo gli ucraini, salvati secondo i russi: i bambini vittime della guerra in Ucraina rischiano di diventare l’ennesimo strumento di ricatto di Putin.
Deportati secondo gli ucraini, salvati secondo i russi: i bambini vittime della guerra in Ucraina rischiano di diventare l’ennesimo strumento di ricatto di Putin.
Salvati, secondo i russi; deportati, secondo gli ucraini. Sono i 200mila bambini sfollati che dall’inizio del conflitto sono arrivati in Russia. Lo confermano persino le autorità di Mosca, anche se sulla sorte di questi piccoli le versioni divergono: la commissaria dei Diritti umani del Parlamento di Kiev denuncia che questi minori sono stati trasferiti contro la loro volontà, caricati su convogli di cui non conoscevano neanche la destinazione. La stessa denuncia è condivisa dagli Stati Uniti, mentre come sempre la versione russa è differente. A Mosca sostengono infatti di averli salvati e che molti sono stati affidati a famiglie locali perché non vi era la possibilità di trovare per tutti sistemazioni presso strutture od orfanotrofi.
È un tema su cui sin dall’inizio le organizzazioni umanitarie avevano posto l’accento, quello di monitorare i minori. Insieme al rischio per i piccoli, soprattutto quelli senza genitori, di venire di fatto adottati da famiglie russe senza nessun tipo di controllo e bypassando qualsiasi norma sulle adozioni. Purtroppo rimane difficile capire cosa avvenga entro i confini ucraini, ma non si può consentire che migliaia di minori vengano utilizzati come ennesimo strumento di ricatto in un conflitto in cui i civili sono diventati l’obbiettivo militare di chi sul campo sognava un trionfo lampo e invece si è ritrovato impantanato. LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI ”IL DOLORE DELLA GUERRA” La commissaria ucraina per i Diritti umani ha ribadito anche che continuano ad arrivare denunce per abusi sessuali compiuti dai soldati di Putin, ai danni non solo di donne ma anche proprio di minori. Qualcosa che si fatica persino a scrivere e che secondo Kiev sarebbe spiegabile con la volontà dell’esercito russo di annientare non solo il presente ma anche il futuro dell’Ucraina. Annientare l’identità di un popolo che non si riesce a piegare con le armi e farlo usando i più deboli: questo sarebbe l’intento. È necessario che l’Europa tutta collabori per evitare che migliaia di bambini vengano trattati come un territorio da annettere. Sono figli dell’Ucraina e nel loro Paese devono poter tornare. Sarebbe un tragico errore considerare questo un problema secondario rispetto a ciò che avviene sul campo, perché abbiamo visto chiaramente quanto la strategia di Putin punti sull’annientamento della popolazione. E i bimbi, sono la parte più fragile e preziosa. Non dimentichiamoci di loro. Di Annalisa GrandiLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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