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Gli orfani ucraini adottati dai russi

Far adottare i bambini orfani ucraini dalle famiglie russe è tra gli obbiettivi di Vladimir Putin: ora un editto ufficiale di Mosca lo conferma.
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Gli orfani ucraini adottati dai russi

Far adottare i bambini orfani ucraini dalle famiglie russe è tra gli obbiettivi di Vladimir Putin: ora un editto ufficiale di Mosca lo conferma.
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Gli orfani ucraini adottati dai russi

Far adottare i bambini orfani ucraini dalle famiglie russe è tra gli obbiettivi di Vladimir Putin: ora un editto ufficiale di Mosca lo conferma.
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Far adottare i bambini orfani ucraini dalle famiglie russe è tra gli obbiettivi di Vladimir Putin: ora un editto ufficiale di Mosca lo conferma.

Bambini trattati come bottino di guerra. Orfani trasferiti in Russia e fatti adottare da famiglie locali. Che ci fosse anche questo, fra gli obbiettivi di Vladimir Putin, lo si era capito da settimane e già erano stati lanciati diversi allarmi. Ora c’è il pezzo di carta che lo conferma: un editto di Mosca ufficialmente volto alla “protezione dei bambini”, di fatto una norma che spiana la strada ad adozioni senza alcun controllo. Il provvedimento ha effetto immediato per quei minori che provengono dalle repubbliche di Donetsk e Lugansk, che già il Cremlino considera parte della Russia. Ma, seppur non specificato, riguarda anche i piccoli di Mariupol, la città simbolo della devastazione di questo conflitto.

Perché si avvii la procedura all’adozione da parte di una famiglia russa è sufficiente che a presentarne la richiesta siano centri di accoglienza, tutori e comunità. La volontà del minore, trattato alla stregua di un oggetto, non viene tenuta in alcuna considerazione. Del milione di ucraini fatti arrivare in Russia, oltre 200mila hanno meno di 18 anni, e 1.700 sono orfani. A questi ultimi è rivolto il decreto di Putin, che prevede tra l’altro che chi fa richiesta per adottare uno di questi bimbi debba firmare una sorta di giuramento di fedeltà alla Federazione Russa. Una mossa che ancora di più avvicina la figura di Putin a quella dei dittatori del secolo scorso: come l’Ucraina, anche il suo popolo deve essere ‘annesso’ a Mosca. A cominciare da chi non si trova nella condizione di godere di particolari tutele: i più piccoli, appunto. Bambini che per Kiev sono vittime di un vero e proprio rapimento e che invece i russi raccontano di avere preso per salvarli. Bambini che rappresentano anche il futuro di una nazione e in Russia dagli anni Novanta il declino demografico è stato costante.

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Altro aspetto che certo interessa il Cremlino è la possibilità di trasformare poi questi minori in soldati, insomma obbligarli ad arruolarsi tra le fila di coloro che hanno distrutto le loro case e le loro famiglie. Un disegno sadico, l’ennesimo di cui speriamo Putin risponda davanti al Tribunale penale internazionale. Il punto è quando. E questo provvedimento sulle adozioni rischia di diventare una prassi finché il conflitto non terminerà. Un disegno preciso volto a cancellare quanto più possibile il popolo da sottomettere. Intanto, proprio nella martoriata Mariupol, per i bimbi ucraini non ci saranno vacanze estive: la scuola continuerà con lezioni di lingua, storia e cultura russa.

Di Annalisa Grandi

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