Il Nord del Niger si ribella al regime militare
Il Nord del Niger si ribella al regime militare
Il Nord del Niger si ribella al regime militare
Oltre all’ombra fatale di un imminente scontro militare con i suoi vicini, una nuova silhouette si staglia sul Niger. È quella di Rhissa Ag Boula, un nigerino di etnia tuareg originario della provincia settentrionale di Arlit. Si tratta di una regione confinante con l’Algeria che ospita uno dei motivi per cui il mondo si sta interessando a quello che, altrimenti, sarebbe soltanto uno dei tanti golpe africani: le miniere d’uranio. Ag Boula non è però salito alla ribalta per le sue origini, bensì per aver annunciato la formazione di un Consiglio di Resistenza per la Repubblica volto a restaurare il legittimo governo del presidente Mohamed Bazoum «con tutti i mezzi necessari».
Il comunicato che ha rilasciato è di estrema fermezza anti-golpista e persino anti-wagnerita, nonostante Ag Boula abbia un curriculum ricco di episodi di lotta armata. Nato sessantasei anni fa, si è infatti distinto fra i vari leader dell’insurrezione tuareg che dal 1991 al 1995 ha divampato a cavallo della zona nigerina del massiccio dell’Ayăr e quella maliana dell’Azǎwad. Nominato nel 1997 ministro del Turismo nigerino per cementare il processo di riappacificazione nazionale, è stato arrestato nel 2004 con l’accusa di complicità nell’omicidio di un attivista (venendone discolpato soltanto dopo anni di prigione e d’esilio), mentre le tensioni col governo autocratico di Niamey lo hanno portano persino a una ripresa della lotta armata. Nel 2010 è tornato in patria per contribuire al ristabilimento del regime democratico e negli anni successivi si è detto contrario alla nuova insurrezione tuareg nell’Azǎwad maliano, cercando di mediare fra le parti. Nel 2011 alcuni testimoni affermano poi di averlo visto all’interno di una colonna di miliziani tuareg scortati da ufficiali di Gheddafi, circostanza che ha in seguito negato.
A ogni modo Ag Boula ha rappresentato nell’ultimo decennio una forza stabilizzatrice per il tumultuoso Niger, giurando come consigliere e ministro del presidente Mahamadou Issoufou così come del successore Bazoum. Una lunga e pacifica collaborazione interrotta dal colpo di mano del generale Abdourahamane Tchiani che, nell’attesa di capire su quali forze potrà contare l’anziano tuareg Ag Boula, dovrà guardarsi le spalle dai combattenti delle alture del massiccio dell’Ayăr. Un sicuro aiuto alla causa della restaurazione della democrazia in Niger, mentre i leader della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) riuniti ad Abuja – la capitale della Nigeria – hanno deciso proprio ieri la mobilitazione delle loro forze militari. Se il regime di Tchiani continuerà a voler conservare il potere, rischierà di trovarsi quindi fra l’incudine delle forze nigeriane e beninesi nel meridione e quelle tuareg nel settentrione.
di Camillo BoscoLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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