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In Iran il regime uccide una 16enne, il suo nome era Nika Shakarami

Il suo nome era Nika Shakarami, aveva 16 anni, ed è stata stuprata, arrestata e infine uccisa per aver bruciato il suo velo. Accade in Iran

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In Iran il regime uccide una 16enne, il suo nome era Nika Shakarami

Il suo nome era Nika Shakarami, aveva 16 anni, ed è stata stuprata, arrestata e infine uccisa per aver bruciato il suo velo. Accade in Iran

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In Iran il regime uccide una 16enne, il suo nome era Nika Shakarami

Il suo nome era Nika Shakarami, aveva 16 anni, ed è stata stuprata, arrestata e infine uccisa per aver bruciato il suo velo. Accade in Iran

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Il suo nome era Nika Shakarami, aveva 16 anni, ed è stata stuprata, arrestata e infine uccisa per aver bruciato il suo velo. Accade in Iran

Mentre mezzo mondo solidarizza con le proteste pro Palestina degli universitari americani. Mentre qui da noi c’è chi si fa venire i lucciconi ripensando al Sessantotto per i giovani che urlano «Sionisti assassini» e altre cordialità. Mentre accade tutto questo, c’è un Paese del mondo che coltiva imperterrito e impunito abitudini soavi quali arrestare, torturare e uccidere chi non la pensa come il regime che lo governa.

Un Paese che manda al patibolo un rapper colpevole solo di mettere in rima il suo dissenso contro una teocrazia sanguinaria. Un Paese che fa sparire una 16enne durante una manifestazione, ne fa ritrovare il cadavere nove giorni dopo e poi fischietta indifferente ai genitori: «Si è suicidata gettandosi da un palazzo».

Facile distorcere la realtà là dove basta avere gusti sessuali non in linea con la legge perché scherani del regime ti scaraventino giù da un balcone. Figuriamoci cosa si sarebbe potuta aspettare una 16enne arrestata mentre, in piedi su un cassonetto, stringeva il suo velo in fiamme.

Sarebbe finita (come sempre) nel silenzio se giornalisti della Bbc non fossero venuti in possesso di un documento ufficiale che racconta la vera storia: la ragazza è stata molestata e picchiata a morte dagli stessi aguzzini che l’avevano arrestata. Si chiamava Nika Shakarami.

Il suo Paese era l’Iran, lo stesso che sostiene e finanzia Hamas. Vediamo quanti universitari strilleranno ora contro la dittatura che l’ha uccisa e che continuerà a uccidere.

di Valentino Maimone

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