Israele, blocchi e nuove proteste dei parenti degli ostaggi
Nuovi blocchi stradali e proteste oggi, martedì 26 agosto, in Israele per chiedere il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza – IL VIDEO

Israele, blocchi e nuove proteste dei parenti degli ostaggi
Nuovi blocchi stradali e proteste oggi, martedì 26 agosto, in Israele per chiedere il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza – IL VIDEO
Israele, blocchi e nuove proteste dei parenti degli ostaggi
Nuovi blocchi stradali e proteste oggi, martedì 26 agosto, in Israele per chiedere il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza – IL VIDEO
Nuovi blocchi stradali e proteste oggi, martedì 26 agosto, in Israele per chiedere il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza. I parenti dei rapiti sono tornati in piazza dall’alba chiedendo al governo Netanyahu di fermarsi mentre nell’enclave palestinese vanno avanti le operazioni militari.
Interrotto un tratto della ‘Route 2’ (Coastal Highway) a nord di Tel Aviv così come sono chiusi al traffico tratti della ‘Route 1’ e ‘Route 443’, che collegano Tel Aviv e Gerusalemme.
Il Times of Israel segnala inoltre iniziative di protesta davanti alle abitazioni di diversi ministri del governo di Benjamin Netanyahu. Fuori dalla residenza del ministro degli Esteri, Gideon Sa’ar, un gruppo di manifestanti ha letto i nomi degli ostaggi.
Intanto dall’alba di oggi ci sarebbero almeno altri 20 morti nella Striscia di Gaza dove dopo il doppio attacco di ieri contro l’ospedale Nasser di Khan Yunis in cui sono stati uccisi anche 5 giornalisti, proseguono gli attacchi di Israele. A fornire il nuovo bilancio sono fonti mediche citate dalla tv satellitare al-Jazeera.
Tra le vittime, secondo l’emittente, ci sono sette persone di una famiglia che sarebbero rimaste uccise a Gaza City e sei persone, fra le quali anche minori, che sarebbero state uccise mentre si trovavano in una tenda per sfollati a Khan Yunis.
“Israele dovrebbe fermare immediatamente le operazioni militari a Gaza” e “ridurre le tensioni il prima possibile”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, in dichiarazioni riportate dal Global Times. Israele, ha aggiunto, dovrebbe “attuare un cessate il fuoco completo e duraturo il prima possibile”, dovrebbe “ripristinare completamente l’accesso degli aiuti umanitari” e “evitare una crisi umanitaria più grave”.
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