![Israele](/wp-content/themes/yootheme/cache/2d/Evidenza-sito-2-4-2d67475f.jpeg)
Israele, il tempo della reazione
La storia recente è utile per orientarci sul conflitto arabo-israeliano. Un solo nemico, Hamas, e un popolo che dovrà reagire: Israele
| Esteri
Israele, il tempo della reazione
La storia recente è utile per orientarci sul conflitto arabo-israeliano. Un solo nemico, Hamas, e un popolo che dovrà reagire: Israele
| Esteri
Israele, il tempo della reazione
La storia recente è utile per orientarci sul conflitto arabo-israeliano. Un solo nemico, Hamas, e un popolo che dovrà reagire: Israele
| Esteri
| Esteri
La storia recente è utile per orientarci sul conflitto arabo-israeliano. Un solo nemico, Hamas, e un popolo che dovrà reagire: Israele
Parliamo dei palestinesi, di Gaza, dell’abisso cui si accede non appena s’attraversa il confine, dopo avere subìto i controlli militari. Parliamo di quanto splenda il sole del benessere, anche nella notte israeliana, e di quanto sia buio il malessere, anche nel giorno palestinese. Si deve partire da lì per capire che i palestinesi sono ostaggio di Hamas, che è Hamas il carnefice dei palestinesi. E lo è per servire gli interessi di chi della vita dei palestinesi se ne frega e anzi prega per la loro morte, da potere usare per ottenere la soppressione cui maggiormente aspira: quella di Israele. Che non otterrà mai, perché lo difenderemo come bastione di libertà e sicurezza.
Non serve partire dai Filistei. Dopo la Prima guerra mondiale si trovò sotto il mandato inglese. A seguito del conflitto arabo-israeliano (1948) passò sotto l’amministrazione egiziana. Una nuova aggressione, una nuova guerra (quella dei Sei giorni, scatenata da Egitto, Giordania e Siria nel 1967) provò a cancellare Israele, che vinse e conquistò anche la striscia di Gaza. Nel 1993 Israele – con un atto legato agli Accordi di Oslo e destinato a propiziare la pace e la convivenza – abbandona Gaza e la consegna all’Anp, l’Autorità nazionale palestinese. È qui che comincia la storia che porta al massacro. È da qui che si capisce chi produce morte e miseria per i palestinesi.
Negli anni molti vecchi nemici di Israele ne sono divenuti alleati o, almeno, confinanti pacifici. Come Egitto e Giordania. La pace si è accompagnata alla restituzione dei territori occupati dalla difesa israeliana, come il Sinai. Da ultimo gli Accordi di Abramo, con Bahrein, Emirati Arabi Uniti e Marocco. Era in stato avanzato il negoziato perché vi aderisse anche l’Arabia Saudita. Questo è il punto: Hamas ed Hezbollah, due organizzazioni terroristiche, non si battono per i palestinesi ma usano i cadaveri e la miseria dei palestinesi per bloccare quei processi di pace e convivenza. La striscia di Gaza è tornata a essere un problema non quando gli israeliani la consegnarono ai palestinesi, ma quando Hamas fece fuori l’Anp. Che non conta più niente. È da quando Hamas vinse le elezioni, grazie ai soldi che riceveva, che Gaza è divenuta una rampa di lancio – continuo – per missili contro Israele. Approcci ragionevoli e aiuti sono stati neutralizzati dalla furia terrorista.
A finanziare Hamas ed Hezbollah sono quanti conducono una guerra contro il mondo arabo che ha scelto di convivere con Israele. In testa a tutti l’Iran, che fornisce ai terroristi senza Stato gli stessi droni che fornisce a un terrorista con lo Stato, Putin. L’obiettivo è far saltare l’ordine mondiale, che vedrebbe esclusi e perdenti le teocrazie deliranti, le dittature liberticide e il terrorismo.
Guardiamo dentro Israele. Da noi, del tutto irragionevolmente, rave party è quasi divenuto sinonimo di “reato”. Lo è l’occupazione illegittima di spazi, lo è lo spaccio di droga, ma non la musica e il ballare. Il rave nel deserto israeliano è il nostro mondo, la nostra libertà; quelli che ballano siamo noi, il nostro traversare la vita. Quelli che hanno ucciso e rapito sono carnefici senza ideali, senza possibili scusanti o sfondo di motivazioni etniche. Soltanto terroristi al soldo di dittature e centrali del terrore.
Com’è stata possibile tanta efficacia? Non è vero che non fosse previsto. Forse è anche più grave: Israele ha sempre saputo d’essere sotto minaccia, ma ha perso il tempo della prevenzione e reazione. Lo ha perso anche perché dilaniato da una feroce lotta interna. Certo, questo è il bello delle democrazie. Ma c’è un limite, che il governo israeliano e Netanyahu hanno superato. Hanno messo sé stessi e la loro politica avanti al Paese che stavano amministrando.
Ora è il tempo della reazione, inevitabile e dovuta. Ci sono ostaggi da liberare e un Paese che non dev’essere ricattato. Ma poi ci sarà il tempo del rimediare. Com’è doveroso ricordare sempre, Israele siamo noi e la libertà si difende sotto le mura di Gerusalemme.
di Davide Giacalone
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/a9/monaco-auto-folla-a969452d.png)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/a9/monaco-auto-folla-a969452d.png)
Monaco di Baviera, auto sulla folla: almeno un morto e 15 feriti
13 Febbraio 2025
A Monaco di Baviera un’auto è piombata sui dimostranti riuniti per una manifestazione sindacale,…
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/4b/pace-vaticana-4bc48a1f.png)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/4b/pace-vaticana-4bc48a1f.png)
La pace vaticana
13 Febbraio 2025
Oggi papa Bergoglio parla di pace ogni giorno, ma senza che vi sia alcuna azione diplomatica dir…
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/e2/Putin-e-Trump-e264d6ec.jpeg)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/e2/Putin-e-Trump-e264d6ec.jpeg)
Trump e la telefonata con Putin: “Al via subito i negoziati, ora informo Zelensky”
12 Febbraio 2025
Il presidente Usa Donald Trump annuncia su Truth gli esiti positivi della telefonata con il pres…
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/84/gerusalemme-libri-84ca01ed.png)
![](/wp-content/themes/yootheme/cache/84/gerusalemme-libri-84ca01ed.png)
Il libraio di Gerusalemme
12 Febbraio 2025
Mahmoud Muna, conosciuto come “il libraio di Gerusalemme”, arrestato dalla polizia israeliana pe…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.