Israele respinge le dichiarazioni della Turchia in relazione alla Siria
Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri di Israele, Oren Marmorstein, ha respinto le accuse della Turchia in relazione alla situazione in Siria
Israele respinge le dichiarazioni della Turchia in relazione alla Siria
Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri di Israele, Oren Marmorstein, ha respinto le accuse della Turchia in relazione alla situazione in Siria
Israele respinge le dichiarazioni della Turchia in relazione alla Siria
Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri di Israele, Oren Marmorstein, ha respinto le accuse della Turchia in relazione alla situazione in Siria
Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri di Israele, Oren Marmorstein, ha respinto le accuse della Turchia in relazione alla situazione in Siria
Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri di Israele, Oren Marmorstein, ha respinto le accuse della Turchia in relazione alla situazione in Siria un post su X, scrivendo:
“I fatti sono i seguenti: La Turchia ha sistematicamente invaso il territorio siriano, un processo iniziato con le operazioni militari nel 2016, 2018 e 2019, e che continua ancora oggi. La Turchia ha istituito zone proxy in cui gruppi armati, come l’Esercito nazionale siriano, operano sotto il suo controllo. Attualmente, circa il 15% del territorio siriano è sotto il controllo delle forze sostenute dalla Turchia. In queste aree, è in uso la valuta turca e sono operative filiali bancarie e servizi postali turchi. Inoltre, l’esercito turco bombarda le infrastrutture nella regione autonoma nordorientale della Siria utilizzando aerei e droni.
La Turchia sostiene le forze jihadiste che operano contro i curdi in Siria. L’ultimo paese che può parlare di occupazione in Siria è la Turchia, con il 15% del territorio siriano sotto il controllo di proxy che operano sotto il suo patronato. Non c’è giustificazione per la continuazione dell’aggressione e della violenza turca contro i curdi in Siria”
La Turchia si era espressa sulla presenza di Israele sulle alture del Golan siriano, affermando che “indebolisce gli sforzi per portare stabilità nella regione”. Lo aveva scritto in una dichiarazione il ministero degli Esteri, condannando l’ingresso delle Idf sulle alture del Golan siriane. “Questo passo di Israele è fonte di grave preoccupazione, insieme all’ingresso nell’area di separazione in violazione dell’accordo di disimpegno del 1974, alla sua avanzata nelle aree adiacenti e agli attacchi aerei in Siria”, si leggeva nella dichiarazione. “Le azioni in corso da parte di Israele compromettono seriamente gli sforzi per portare pace e stabilità in Siria e aumentano ulteriormente le tensioni nella regione”.
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