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La battaglia per Taiwan potrebbe decidere il futuro del mondo

Secondo il dissidente, Taiwan, una piccola isola di grande valore strategico, si ritrova oggi a essere nuovamente in prima linea per frenare l’espansionismo del regime totalitario comunista cinese
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La battaglia per Taiwan potrebbe decidere il futuro del mondo

Secondo il dissidente, Taiwan, una piccola isola di grande valore strategico, si ritrova oggi a essere nuovamente in prima linea per frenare l’espansionismo del regime totalitario comunista cinese
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La battaglia per Taiwan potrebbe decidere il futuro del mondo

Secondo il dissidente, Taiwan, una piccola isola di grande valore strategico, si ritrova oggi a essere nuovamente in prima linea per frenare l’espansionismo del regime totalitario comunista cinese
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Secondo il dissidente, Taiwan, una piccola isola di grande valore strategico, si ritrova oggi a essere nuovamente in prima linea per frenare l’espansionismo del regime totalitario comunista cinese
Washington – Durante un’intervista a “60 Minutes” della Cbs, il presidente americano Joe Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti difenderanno Taiwan nel caso di un «attacco senza precedenti». Nel 1950, dopo lo scoppio della guerra di Corea, fu il presidente Harry Truman a inviare la Settima Flotta nello Stretto di Taiwan per impedire qualsiasi tentativo offensivo di Pechino contro l’isola. Chris King, dissidente cinese e ricercatore presso il Memri, ricorda che Truman era passato dal quasi abbandonare Taiwan al fare stazionare le truppe americane nell’isola. «Lo ha fatto – spiega – perché era pienamente consapevole dell’importanza geopolitica di Taiwan, come fondamentale baluardo anticomunista nella regione». Secondo il dissidente, Taiwan, una piccola isola di grande valore strategico, si ritrova oggi a essere nuovamente in prima linea per frenare l’espansionismo del regime totalitario comunista cinese. «Il destino di Taiwan è indissolubilmente e sempre più legato a quello degli Stati Uniti». Se Taiwan fosse invasa da Pechino, gli Stati Uniti perderebbero infatti il loro alleato più importante per bilanciare e bloccare le politiche del Partito comunista cinese (Pcc) nell’area. «Nell’eventualità che Taiwan fosse conquistata dalla Cina di Xi Jinping, la posizione dominante degli Stati Uniti nella regione indo-pacifica crollerebbe. Di conseguenza, il Pcc si sentirebbe abbastanza forte per cercare un confronto diretto con Washington e i suoi alleati nella regione» afferma King, spiegando che lo scopo di Pechino è ottenere il controllo assoluto del Mar Cinese Meridionale, una regione ricca di risorse naturali e arteria vitale del trasporto marittimo mondiale. Ciò comporterebbe una rapida crescita dell’influenza politica ed economica cinese a livello globale. Gli Stati Uniti pertanto non possono perdere Taiwan, che dovrebbe essere considerata come un “alleato strategico” alla pari di Regno Unito, Canada e Australia o quantomeno come il Giappone o la Corea del Sud. Le manovre militari di Pechino intorno all’isola di Taiwan, che vengono effettuate ormai da anni, sono in larga misura un test per osservare la reale volontà di Washington di essere coinvolta in una guerra nello Stretto di Taiwan. Una volta che Pechino avrà giudicato che è improbabile che gli Stati Uniti inviino truppe direttamente in aiuto all’isola, il presidente cinese Xi Jinping non avrà scrupoli a passare all’attacco. Sin dall’epoca di Mao Zedong, il Pcc è stato guidato dai princìpi “Pianificare bene prima dell’azione” e “Non combattere battaglie in cui la vittoria sia incerta”. A ogni modo, per quanto riguarda Taiwan, una volta che Pechino avrà finalizzato i piani per l’invasione dell’isola (considerando anche l’eventualità di una partecipazione diretta o indiretta degli Stati Uniti) e su come governare Taiwan dopo l’unificazione, la Cina intensificherà inevitabilmente la sua attività militare nello Stretto. Lo scorso 21 ottobre il presidente Biden aveva già dichiarato che gli Stati Uniti hanno l’«impegno» di difendere Taiwan. Il 27 ottobre Biden aveva reiterato il fatto che gli Stati Uniti hanno un impegno «solido e coerente» con Taiwan. Queste affermazioni sono state viste come un allontanamento dalla tradizionale “ambiguità strategica”, nonostante la Casa Bianca smentisca un cambio di politica nei confronti dell’isola. King spiega che nell’eventualità di un’invasione, non è però chiaro come gli Stati Uniti “difenderebbero” l’isola. La battaglia per la difesa di Taiwan potrebbe però essere quella decisiva nel determinare in che direzione andrà il futuro del mondo.   Middle East Media Research Institute Traduzione di Anna Mahjar-Barducci

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