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La follia suprematista di Trump cancella anche l’aereo “Enola Gay”

Donald Trump continua la sua trasformazione in autocrate: cancellata la storia militare non bianca, non maschia e non eterosessuale. Ma sotto la scure cade, per errore, pure il bombardiere di Hiroshima, “Enola Gay”

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La follia suprematista di Trump cancella anche l’aereo “Enola Gay”

Donald Trump continua la sua trasformazione in autocrate: cancellata la storia militare non bianca, non maschia e non eterosessuale. Ma sotto la scure cade, per errore, pure il bombardiere di Hiroshima, “Enola Gay”

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La follia suprematista di Trump cancella anche l’aereo “Enola Gay”

Donald Trump continua la sua trasformazione in autocrate: cancellata la storia militare non bianca, non maschia e non eterosessuale. Ma sotto la scure cade, per errore, pure il bombardiere di Hiroshima, “Enola Gay”

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Donald Trump continua la sua trasformazione in autocrate: cancellata la storia militare non bianca, non maschia e non eterosessuale. Ma sotto la scure cade, per errore, pure il bombardiere di Hiroshima, “Enola Gay”

Tratto comune a tutti gli autocrati è la mania – o necessità – di riscrivere la storia. Non volendo abusare del troppo citato 1984 di George Orwell, prendiamo Putin. L’Ucraina, per lui, non è semplicemente mai esistita. È parte della Russia da sempre, non è mai stata una “cosa a sé”. Poco importa che nel 1991 Kiev sia divenuta indipendente. Viene da chiedersi che cosa vorrà fare Trump, che autocrate ha sempre sognato di esserlo e lo sta rapidamente diventando.

La risposta è già arrivata, e passa da un altro chiodo fisso dei dittatori: la forza militare. Donald Trump non è mai stato un militarista, ma il suo nazionalismo congenito non può non sposarsi con una certa mania del controllo delle forze armate. E della loro storia. Gli Stati Uniti trumpiani non saranno gli Stati Uniti di tutti. Lo saranno per gli uomini, cristiani, bianchi. Gli altri, donne, transgender, neri, ispanici, asiatici o nativi, saranno solo un male necessario. Qualcosa che c’è e che bisogna (entro qualche misura) tenersi. Oggi.

Per quel che riguarda il passato, nulla è per sempre. Se esso si ricorda solo in base a ciò che lascia, allora si può decidere cosa mantenere e cosa no. E così Donald Trump ha dato il via a una delle più raccapriccianti operazioni di falsificazione storica mai viste in Occidente. L’ordine impartito al Pentagono è stato semplice: cancellare ogni traccia di immagini e riferimenti a un passato non bianco, maschio e virile (leggi: eterosessuale).

Secondo fonti interne alla Difesa si parlerebbe di oltre 100mila immagini cancellate da siti e forse pure dagli archivi. Dalle soldatesse del Women’s Army Corps (la prima formazione militare femminile americana, nata nel 1942 e sopravvissuta fino al 1978, quando le donne vennero equiparate e mescolate ai colleghi maschi) al leggendario 332esimo gruppo da caccia, i Tuskegee Airmen, piloti afroamericani che si coprirono di gloria durante la Seconda Guerra Mondiale. Tutto cancellato.

Probabilmente questo repulisti generale non sarebbe stato notato per lunghi mesi, se non fosse stato per un piccolo errore. Come detto, l’America di Trump è bianca, maschia ed eterosessuale. Va da sé che qualunque riferimento alla cultura Lgbt deve sparire. E così è stato. Peccato che il metodo di ricerca dei materiali da cancellare debba essere stato un po’ superficiale. E così, sotto la scure trumpiana, sono cadute le foto dell’Enola Gay.

Così si chiamava il bombardiere B-29 che il 6 agosto 1945 sganciò su Hiroshima la prima bomba atomica. Un nome che, evidentemente ricercato sulla base della keyword “gay”, ha fatto sì che fossero cancellate tutte le fotografie dell’aereo. «Propaganda gender», dicono i trumpiani. Peccato che il nome fosse un omaggio alla madre del colonnello Paul Tibbets, comandante del velivolo. Si chiamava Enola Gay Tibbets, appunto. Nessun gender, nessuna propaganda. Un mero nome di persona, sfortunatamente identico a una delle parole chiave delle ricerche iconoclaste di Trump. Ma d’altronde una dittatura non sbaglia. E presto anche questo piccolo errore sarà fatto dimenticare. Mentre la libertà e la verità continueranno a morire.

Di Umberto Cascone

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