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La lunga compromissione dell’Unrwa

Fra i contraccolpi subiti da Hamas dopo il 7 ottobre c’è quello di aver svelato i rapporti con l’Unrwa
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La lunga compromissione dell’Unrwa

Fra i contraccolpi subiti da Hamas dopo il 7 ottobre c’è quello di aver svelato i rapporti con l’Unrwa
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La lunga compromissione dell’Unrwa

Fra i contraccolpi subiti da Hamas dopo il 7 ottobre c’è quello di aver svelato i rapporti con l’Unrwa
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Fra i contraccolpi subiti da Hamas dopo il 7 ottobre c’è quello di aver svelato i rapporti con l’Unrwa

Fra i maggiori contraccolpi subiti da Hamas, come conseguenza dellattacco del 7 ottobre contro Israele, cè stato quello di avere esposto le proprie connessioni con lagenzia delle Nazioni Unite Unrwa. Da tempo si sospettava che le donazioni umanitarie fossero utilizzate in modo non trasparente ma, nonostante le reiterate denunce, per decenni i contributi degli Stati membri dell’Onu (in particolare gli Usae la Commissione europea) sono arrivati a destinazione.

LUnrwa è nata nel 1948 per sostenere il soccorso e lo sviluppo umano dei rifugiati palestinesi con due pecche di base: quella di aver dotato i palestinesi di unagenzia a sé (di tutti gli altri profughi del mondo si occupa lUnhcr) e quella di conferire lo status di rifugiati a tutti i discendenti. Fra le critiche a questo approccio cè quella secondo cui – a differenza dellUnhcr, che opera per far sì che i profughicessino di essere tali lUnrwa esiste grazie alla perpetuazione dello status di rifugiato che si estende a livello ereditario. Dunque mentre per gli altri fuoriusciti le soluzioni politiche sono auspicabili, la creazione di uno Stato palestinese non sarebbe nellinteresse dell’agenzia, che non avrebbe più ragion d’essere senza i rifugiati di quella origine. Se poi si considera che il personale dellUnrwa è in larga parte palestinese (che sia pro Hamas o meno), è lecito porsi una domanda: quale impiegato lavorerebbe per la chiusura del proprio datore di lavoro?

Malgrado lenorme supporto umanitario che negli anni l’agenzia ha portato alla popolazione, la sua peculiarità lha resa vulnerabile. Il primo campanello dallarme risale allottobre 2004, quando lallora commissario generale dellUnrwa Peter Hansen dichiarò in unintervista di essere sicuro che ci fossero membri di Hamas sul libro paga della stessa agenzia delle Nazioni Unite. Fu la prima di una serie di denunce. Nel 2009 James G. Lindsay ex consigliere generale dellUnrwa criticò le pratiche dell’organismo,sostenendo che non stava escludendo i terroristi dai suoiorganici. Nello stesso anno leuroparlamentare Paul van Buitenen chiedeva alla Commissione europea chiarimenti alriguardo. Nel 2013 Jonathan Dahoah-Haleviricercatore su Medio Oriente e Islam radicale affermò che il sindacato dei lavoratori dellUnrwa era «controllato da Hamas». Nel 2014 un rapporto mise in guardia gli Stati Uniti sulluso di fondi dell’agenzia delle Nazioni Unite per scopi non umanitari, come lindottrinamento dei bambini alla violenza. Nel 2015 alcuni dipendenti dellUnrwa furono accusati di incitare sui social alla violenza contro Israele. Nel 2019 lex portavoce dell’Unrwa Chris Gunness celebrò su Twitter la morte di presunti traditori palestinesi accusati di essere spie dIsraele. Nel 2021 lUe minacciò di trattenere 20 milioni di euro in aiuti a meno che non fossero state apportate modifiche ai programmi scolastici. Chiudono il cerchio la recente accusa diavere preso parte allassalto del 7 ottobre rivolta dal governo israeliano a 12 dipendenti dell’agenzia e il ritrovamento del data center di Hamas sotto il quartier generale dellUnrwa.

Dalla somma degli eventi possono essere tratte due conclusioni. Primo: tramite il personale, Hamas si trovava allinterno di questa agenzia Onu. Secondo: i vertici della medesima hanno dimostrato per decenni una mentalità se non conniventediscutibilmente tollerante nei confronti di questa organizzazione terroristica.

di Alessandra Libutti

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