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La minaccia russa spinge Svezia e Finlandia più vicino alla Nato

La strada dei rapporti geopolitici nel Nord Europa sembra dirigersi verso nuovi equilibri, che non vedono più la Finlandia e la Svezia come i due paesi cardine della storica posizione neutrale.
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La minaccia russa spinge Svezia e Finlandia più vicino alla Nato

La strada dei rapporti geopolitici nel Nord Europa sembra dirigersi verso nuovi equilibri, che non vedono più la Finlandia e la Svezia come i due paesi cardine della storica posizione neutrale.
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La minaccia russa spinge Svezia e Finlandia più vicino alla Nato

La strada dei rapporti geopolitici nel Nord Europa sembra dirigersi verso nuovi equilibri, che non vedono più la Finlandia e la Svezia come i due paesi cardine della storica posizione neutrale.
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La strada dei rapporti geopolitici nel Nord Europa sembra dirigersi verso nuovi equilibri, che non vedono più la Finlandia e la Svezia come i due paesi cardine della storica posizione neutrale.
Il segnale di una svolta nello storico rapporto di neutralità della Finlandia verso la Russia arriva dai Verdi. Il partito pacifista per antonomasia, oggi partner di minoranza nel governo, ha lasciato intendere di poter prendere in considerazione un ingresso del proprio Paese nella Nato in tempi brevi. È una dichiarazione che può aprire la strada a nuovi equilibri geopolitici nel Nord dell’Europa, mentre il mondo sembra scivolare in una seconda Guerra fredda. Anche la Svezia ha abbandonato le sue tradizionali prudenze verso Mosca e il suo primo ministro ha annunciato l’intensificazione della partnership con l’Alleanza atlantica. A differenza di Norvegia e Danimarca, completamente integrate nel sistema difensivo della Nato, Svezia e Finlandia hanno preferito costruire la propria sicurezza su un rapporto di neutralità con Mosca e su una certezza: mai avrebbero fatto parte di un’alleanza militare. Una scelta che a Helsinki era stata addirittura imposta, dando vita a un neologismo nei manuali di relazioni internazionali: finlandizzazione. Con il “Trattato di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca” Finlandia e Unione Sovietica si scambiavano reciprocamente neutralità e impegno a non invadere e annettere il vicino. Un trattato poi riscritto in forme più liberali con la nuova Russia, dopo la caduta dell’Urss. Ma quel tempo sembra ormai finito. L’annessione della Crimea e la guerra nell’Ucraina orientale hanno cambiato le carte in tavola, spingendo Helsinki e Stoccolma sempre più nelle braccia della Nato. Sebbene non siano membri dell’Alleanza, i due Stati scandinavi svolgono da tempo un ruolo importante nella sua architettura di sicurezza. Già nel 1994 avevano istituzionalizzato la collaborazione nell’ambito del cosiddetto Partenariato per la pace (Pfp) e dopo il 2014 il rapporto si è intensificato. Nel 2018 Svezia e Finlandia hanno preso parte alle manovre della Nato “Trident Juncture”, una delle più grandi dai tempi della Guerra fredda. In particolare, la Finlandia sta approfondendo la sua cooperazione con gli Usa nelle regioni del Mar Baltico e dell’Artico, da ultimo con l’acquisto di 64 caccia dalla Lockheed Martin. Volume ordini: 8,4 miliardi di dollari (circa 7,3 miliardi di euro). Entrambi i Paesi hanno anche deciso di fornire supporto logistico alle forze alleate sul loro territorio per tutte le esercitazioni o in caso di crisi e un anno fa il Parlamento di Stoccolma ha votato una mozione che lascia aperta la porta all’ingresso nella Nato. La scorsa settimana ha fatto registrare anche un’escalation della tensione sul quadrante settentrionale, mentre gli occhi degli osservatori erano tutti concentrati sul fronte russo-ucraino. Tre navi da sbarco russe sono entrate nel Mar Baltico, facendo scattare l’allarme del dispositivo di difesa militare svedese. L’esercito di Stoccolma ha inviato sull’isola strategica di Gotland truppe e carri armati che hanno messo in sicurezza il porto di Visby, mentre un C-17 dell’aeronautica militare Usa ha scaricato poche ore dopo altri 100 soldati svedesi. Nel fine settimana la polizia svedese ha cercato di identificare un drone che ha sorvolato lo spazio aereo della centrale nucleare di Forsmark, la più grande del Paese. Si sospetta un’azione intimidatoria russa. di Pierluigi Mennitti

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