La Russia condanna il giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, a 16 anni di carcere duro
Per le autorità russe, il reporter avrebbe raccolto “informazioni segrete” su una fabbrica di carri armati su “istruzione della Cia”. WSJ: “Un “processo farsa”

La Russia condanna il giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, a 16 anni di carcere duro
Per le autorità russe, il reporter avrebbe raccolto “informazioni segrete” su una fabbrica di carri armati su “istruzione della Cia”. WSJ: “Un “processo farsa”
La Russia condanna il giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, a 16 anni di carcere duro
Per le autorità russe, il reporter avrebbe raccolto “informazioni segrete” su una fabbrica di carri armati su “istruzione della Cia”. WSJ: “Un “processo farsa”
Il giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, è stato condannato in Russia a 16 anni di carcere duro con l’accusa di spionaggio. Per le autorità russe, il reporter – arrestato 15 mesi fa – avrebbe raccolto “informazioni segrete” su una fabbrica di carri armati su “istruzione della Cia”. Un “processo farsa”, assicura il Wall Street Journal, essendosi svolto a porte chiuse e non essendo mai stata presentata alcuna prova.
Un verdetto, definito “scontato”, dal momento che le assoluzioni nei processi di spionaggio russo sono estremamente rare. Per il portavoce del Consiglio di sicurezza degli Stati Uniti, John Kirby, Gershkovich non è che una pedina, utilizzata da Putin per effettuare un possibile scambio di prigionieri. Già nel febbraio di quest’anno, infatti, il presidente russo si era dichiarato favorevole a rilasciare il giovane reporter e altri in cambio di Vadim Krasikov, un agente dell’FSB condannato all’ergastolo in Germania per aver ucciso un emigrato ceceno a Berlino nel 2019.
Di Claudia Burgio
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Putin propone Mosca per ospitare il bilaterale, secco no di Zelensky

Noi e Israele

Trump: “Ho chiamato Putin, preparativi per bilaterale tra lui e Zelensky. Su garanzie sicurezza ci coordineremo con l’Europa”. Il presidente ucraino: “A Washington è stato fatto un passo importante”
