La Storia non sarà gentile con dittatori e leccapiedi
Le lacrime dell’interprete del Parlamento europeo, lo straziante racconto del bambino ucraino, l’orrenda fine della madre a opera dei russi: la Storia non sarà gentile e magnanima con chi – in questi tempi cinici e involgariti – si è schierato dalla parte dei violenti
La Storia non sarà gentile con dittatori e leccapiedi
Le lacrime dell’interprete del Parlamento europeo, lo straziante racconto del bambino ucraino, l’orrenda fine della madre a opera dei russi: la Storia non sarà gentile e magnanima con chi – in questi tempi cinici e involgariti – si è schierato dalla parte dei violenti
La Storia non sarà gentile con dittatori e leccapiedi
Le lacrime dell’interprete del Parlamento europeo, lo straziante racconto del bambino ucraino, l’orrenda fine della madre a opera dei russi: la Storia non sarà gentile e magnanima con chi – in questi tempi cinici e involgariti – si è schierato dalla parte dei violenti
In quelle lacrime dell’interprete del Parlamento europeo che non riesce ad andare avanti, nell’ascoltare lo straziante racconto del bambino ucraino e l’orrenda fine della madre a opera degli invasori russi, c’è un tratto di umanità, sincerità, onestà intellettuale che mette tutti noi davanti alla glaciale (in questo caso) consistenza dei fatti.
Che riducono a polvere tossica, ma nulla più che polvere, tutte le scemenze, le palle, le vergognose mistificazioni che dobbiamo sorbirci ogni giorno su questi quattro anni di guerra criminale, illegale e insensata.
La Storia non sarà gentile e magnanima con chi si è schierato dalla parte dei violenti, dei sopraffattori
Lo scrivevamo nei giorni scorsi e lo ribadiamo: la Storia non sarà gentile e magnanima con chi – in questi tempi cinici e involgariti – si è schierato dalla parte dei violenti, dei sopraffattori.
La storia giudicherà, sì un po’ come il “Verrà un Giorno“ di manzoniana memoria affidata alla figura retta di Fra Cristoforo.
Perché verrà il giorno in cui qualcuno comincerà a vergognarsi, se ancora avrà conservato un barlume di decenza e di sentimenti che possano dirsi umani.
Nel frattempo, ascoltiamo quello che si può di quel racconto terribile, fino a quando la povera interprete non è riuscita più ad andare avanti. Altro non è necessario scrivere.
di Fulvio Giuliani
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