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L’America riapre fra le divisioni

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Lo shutdown è finito ma le cause che l’hanno provocato restano irrisolte. Una paralisi di 43 giorni che ha messo a dura prova la vita quotidiana di molti americani

America

L’America riapre fra le divisioni

Lo shutdown è finito ma le cause che l’hanno provocato restano irrisolte. Una paralisi di 43 giorni che ha messo a dura prova la vita quotidiana di molti americani

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L’America riapre fra le divisioni

Lo shutdown è finito ma le cause che l’hanno provocato restano irrisolte. Una paralisi di 43 giorni che ha messo a dura prova la vita quotidiana di molti americani

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Negli Stati Uniti è finito lo shutdown più lungo di sempre, una paralisi di 43 giorni che ha messo a dura prova la vita quotidiana di molti americani. Il blocco è iniziato a ottobre, quando il Congresso non è riuscito ad approvare un bilancio temporaneo per il nuovo anno fiscale nonostante la maggioranza repubblicana in entrambi i suoi rami. La Camera ha approvato il provvedimento dopo che sei democratici hanno votato a favore insieme ai repubblicani, allargando le fratture all’interno di uno schieramento che sta mostrando grosse divisioni. I democratici erano riusciti con l’ostruzionismo (filibustering) a far scattare lo shutdown, bloccando la misura per finanziare lo Stato federale fino alla fine di gennaio 2026. L’obiettivo era costringere i repubblicani a estendere i sussidi per le assicurazioni sanitarie delle persone a basso reddito, che scadranno a fine anno.

Lo stallo si è risolto domenica, quando i sei democratici hanno rotto i ranghi accettando di votare con i repubblicani. In cambio non hanno però ricevuto quasi niente: soltanto una vaga promessa sul via libera al Senato per l’estensione dei sussidi, quando sarà, ma senza alcuna garanzia che ciò accada anche alla Camera. Da allora l’ala sinistra del partito è furiosa e lancia accuse durissime contro l’ala moderata. Ma non solo. Persino il rispettato governatore della California, Gavin Newsom, ha definito l’accordo una «capitolazione» e un «tradimento». Newsom ambisce a candidarsi alle presidenziali del 2028 ed è un valido barometro degli umori del partito. L’idea è che aver ceduto proprio adesso vanifichi i sacrifici imposti alle persone nonché i successi elettorali a New York, nel New Jersey e in Virginia.

Di fronte a tutto questo Donald Trump può rivendicare la vittoria. Per firmare il provvedimento ha messo in scena una cerimonia nello Studio Ovale in cui ha accusato i democratici di aver provocato lo shutdown «per ragioni puramente politiche», chiedendo agli americani di ricordarsi di quanto accaduto alle elezioni di metà mandato. Tuttavia, la questione resta aperta. Il provvedimento finanzia lo Stato federale solo fino al 30 gennaio, dopodiché andrà trovato un nuovo accordo. L’unico risultato è aver messo in sicurezza i fondi degli aiuti alimentari Snap di cui beneficiano oltre 42 milioni di persone, che in caso di un nuovo shutdown non verrebbero sospesi. Nel frattempo gli americani considerano entrambi i partiti ugualmente colpevoli. Un sondaggio di Reuters/Ipsos pubblicato mercoledì ha rilevato che il 50% degli statunitensi dà la colpa ai repubblicani, il 47% ai democratici. Inoltre anche i repubblicani sono divisi, con diversi amministratori locali che si lamentano della fermezza durante la paralisi, giudicandola pretestuosa e dannosa sia per le persone che per l’economia.

Secondo il Congressional Budget Office, lo shutdown ha represso i consumi per 50 miliardi di dollari, una parte dei quali (circa 14 miliardi) non sarà recuperata con la riapertura. In base ai dati settimanali di YouGov per “The Economist”, il 60% degli elettori indipendenti afferma che l’economia sta peggiorando e soltanto il 18% vede un miglioramento. La percentuale di elettori indipendenti pessimisti è la più alta di quasi ogni momento della presidenza di Joe Biden nel 2023 e 2024, non lontana dal record negativo del 70% del 2022. Da maggio l’inflazione è tornata a salire e a settembre era di nuovo al 3% come a gennaio, quando Trump si è insediato. Il dato di ottobre potrebbe non arrivare mai, visto che lo shutdown ha compromesso la raccolta delle statistiche. Ma a quanto pare gli americani un’idea se la sono fatta lo stesso.

Di Federico Bosco

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