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L’amico Musk a gamba tesa

Elon Musk è oggi il membro di gran lunga più influente della nascente amministrazione Usa, che si appresta a entrare in carica

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L’amico Musk a gamba tesa

Elon Musk è oggi il membro di gran lunga più influente della nascente amministrazione Usa, che si appresta a entrare in carica

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L’amico Musk a gamba tesa

Elon Musk è oggi il membro di gran lunga più influente della nascente amministrazione Usa, che si appresta a entrare in carica

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Elon Musk è oggi il membro di gran lunga più influente della nascente amministrazione Usa, che si appresta a entrare in carica

Per uno che ha dato dello “stupido“ al cancelliere federale della Repubblica di Germania, intervenire a gamba tesa sui giudici della Repubblica italiana per la vicenda dei migranti e dell’Albania deve apparire solo la riflessione del mattino. Una frase buttata lì, con finta nonchalance. Sapendo perfettamente cosa si sta facendo, dicendo e soprattutto volendo.

Elon Musk è oggi il membro di gran lunga più influente della nascente amministrazione Usa, che si appresta a entrare in carica con il 47º presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
È probabile che non farà parte nel gabinetto con un ruolo ufficiale o che gli verrà conferito un incarico di super consulenza volutamente fumoso e vago, in modo da lasciarlo libero di agire sostanzialmente come meglio crede. La sostanza non cambia, anzi.

Che quello di Musk contro i giudici – nella risposta secca “se ne devono andare“ a un tweet – sia un assist a favore della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con cui i rapporti sono ottimi, è banalmente ovvio. Come l’imbarazzo di Palazzo Chigi (Salvini a parte, ma lui fa la sua partita). Il fondatore di Tesla, del resto, non farà mai nulla per nascondere preferenze e bersagli.

Elon Musk dice chiaro e tondo chi siano i suoi amici e i suoi nemici e, per farlo con il massimo del clamore possibile a livello mondiale, si è comprato Twitter infischiandosene dei miliardi di dollari buttati al vento. Lui voleva il megafono e l’ha avuto e questo vale più di qualsiasi conto economico di quella specifica azienda.

Il problema o, se preferite, il tema è la gigantesca concatenazione di conflitti di interesse e di ruolo che Elon Musk con il suo attivismo irrefrenabile pone sul tavolo dell’amministrazione americana e, a cascata, nei rapporti fra una molteplicità di Paesi e il loro più potente e influente alleato.

Ne abbiamo già scritto, ma alla luce del tweet di ieri sulla vicenda del campo di smistamento in Albania, vale la pena ripeterlo: uno come Musk non si è mai visto.
Un genio assoluto, tanto per cominciare e da non dimenticare mai, ma anche un genio che ha deciso di far politica in modo diretto, scoperto e privo di qualsiasi scrupolo formale. Nel governo più potente del pianeta (per ora ci riferiamo alla Terra, ma con il buon Elon presto parleremo di Luna e Marte…). Ci sarà da ballare.

di Fulvio Giuliani

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