L’area Schengen si allarga a Romania e Bulgaria, stop ai controlli alle frontiere
Romania e Bulgaria entrano in maniera definitiva nello spazio di libero scambio europeo con la rimozione delle dogane terrestri
L’area Schengen si allarga a Romania e Bulgaria, stop ai controlli alle frontiere
Romania e Bulgaria entrano in maniera definitiva nello spazio di libero scambio europeo con la rimozione delle dogane terrestri
L’area Schengen si allarga a Romania e Bulgaria, stop ai controlli alle frontiere
Romania e Bulgaria entrano in maniera definitiva nello spazio di libero scambio europeo con la rimozione delle dogane terrestri
Romania e Bulgaria entrano in maniera definitiva nello spazio di libero scambio europeo con la rimozione delle dogane terrestri
Via libero definitivo del Consiglio dell’Unione Europea alla piena adesione di Romania e Bulgaria all’area Schengen, il trattato di libero scambio e transito di persone sul continente europeo. I due Paesi affacciati sul Mar Nero a lungo sono rimasti in disparte. I controlli alle frontiere erano rimasti in vigore a causa dei problemi di corruzione endemici, criticati dagli altri Stati. Solo oggi, con la caduta del veto austriaco, è arrivato il via libera definitivo: dal 1° gennaio 2025 niente più verifiche dei documenti ai confini di terra.
In realtà già lo scorso marzo c’era stato un passo avanti, con il via libera al transito di passeggeri nei porti e negli aeroporti. Quello di oggi, quindi, è solo l’ultimo atto di un percorso più lungo. Adesso, fuori dall’area Schengen, rimangono solo Irlanda e Cipro (non a caso due isole, che si possono raggiungere solo passando le dogane marittime e aeree). Al trattato aderiscono, oltre all’Unione Europea, anche Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein. Senza contare le varie piccole nazioni (Città del Vaticano, San Marino, Andorra, Principato di Monaco) del tutto circondate da Paesi Ue, e che de facto fanno parte dell’area.
Lo spazio di libero transito era nato a seguito di un accordo del 1985. Nel 1990 entrò in vigore solo tra Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Immediatamente aderì l’Italia, e da allora in avanti l’espansione è stata costante. Oggi 26 membri dell’Unione su 27 hanno firmato la convenzione di Schengen (anche Cipro, che è però ancora in attesa dell’entrata in vigore della sua adesione). Solo l’Irlanda ha deciso di mantenere i controlli alle frontiere e non sembra al momento intenzionata a rivedere la sua decisione. A suo tempo, anche il Regno Unito aveva deciso di rimanere in disparte.
Di Umberto Cascone
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