Le due gemelle separate e vendute alla nascita si ritrovano grazie a TikTok – IL VIDEO
Le ragazze che si abbracciano in questo filmato (filmate dalla BBC) sono Amy e Ano, due gemelle georgiane strappate alla madre nel giorno della loro nascita. E si sono ritrovate grazie a TikTok
Le ragazze che si abbracciano (filmate dalla BBC) sono Amy e Ano, due gemelle georgiane strappate alla madre nel giorno della loro nascita. Per vent’anni hanno vissuto a qualche chilometro di distanza senza sapere nulla l’una dell’altra. Almeno fino a quando un banale reel su TikTok non ha stravolto le loro vite. Dietro la loro vicenda si cela una pagina oscura della storia della Georgia: tra gli anni ‘90 e il 2005 migliaia di neonati furono sottratti alle madri e venduti a famiglie ignare, con la complicità degli ospedali e la connivenza del personale sanitario. Tra questi bambini ci sono anche Amy e Ano. Le vediamo in queste immagini girate in un hotel a Lipsia, mentre abbracciano per la prima volta Aza, la loro madre biologica.
“Era come guardarsi allo specchio, esattamente lo stesso volto, esattamente la stessa voce. Io ero lei e lei era me”
Tutto inizia quando Amy Khythia ha dodici anni. Si trova nel salotto della sua casa che affaccia sul Mar Nero e sta guardando il suo programma preferito: Georgia’s Got Talent. A un certo punto sul palco sale una bambina della sua stessa età che balla il jive. Lì per lì nota una somiglianza, ma guardando più da vicino sgrana gli occhi: quella concorrente è la sua copia spiccicata. Lo notano anche amici e parenti e il telefono comincia a squillare: “Tutti chiamavano mia madre e le chiedevano: ‘Perché Amy balla usando un altro nome?’” ha raccontato la ragazza alla BBC. La famiglia, ignara di tutto, non dà peso alla vicenda, alla fine ognuno di noi ha almeno un sosia. Così la storia diventa soltanto un aneddoto da raccontare a Natale. Almeno fino al 2021, quando i destini delle due ragazze si intrecciarono ancora una volta.
È il mese di novembre 2021, quando Amy – ormai diciannovenne – pubblica un reel su TikTok: capelli tinti di blu, sguardo fiero e un nuovo piercing al sopracciglio. A Tbilisi, a 320 km di distanza, una ragazza non crede ai suoi occhi: la protagonista è la fotocopia della sua amica Ano Sartania. La stessa, divertita, le inoltra il video. Ano, incuriosita da quell’insolita somiglianza, decide di mettersi sulle sue tracce. Inizialmente la cerca sui social media senza ottenere grandi risultati. In un ultimo tentativo disperato condivide il reel sui gruppi Whatsapp universitari. E funziona: finalmente una persona la indirizza verso Amy. Ano le scrive e non appena Amy apre quella chat, capisce subito che quella sconosciuta è proprio la bambina che qualche anno prima aveva visto ballare in quel talent show.
Approfondendo la conoscenza, le due si rendono conto di avere in comune molte più cose di quante pensassero. Sono ballerine provette, amano la stessa musica, portano lo stesso taglio di capelli e poi emerge un dettaglio che faticano a ignorare: hanno la stessa malattia genetica rara alle ossa. Scoprono di essere nate nello stesso ospedale, quello di Kirtskhi (oggi chiuso). I certificati di nascita però facevano cadere i loro compleanni a un paio di settimane di distanza l’una dall’altra. Le due decidono di incontrarsi: “Era come guardarsi allo specchio, esattamente lo stesso volto, esattamente la stessa voce. Io ero lei e lei era me” ha raccontato Amy.
Le gemelle che si sono ritrovate grazie a TikTok, la reazione dei genitori
A questo punto, desiderose di giungere alla verità, le gemelle raccontano l’accaduto ai rispettivi genitori e la realtà viene a galla. Amy ed Ano scoprono di essere state separate e vendute alla nascita, nel 2002, a poche settimane l’una dall’altra. I certificati di nascita erano stati contraffatti: “Ho sentito che la mia vita era stata tutta una bugia” ha detto Amy. La madre adottiva era stata avvisata da un’amica sulla presenza di una neonata “abbandonata” in ospedale e decise di portarla via con sé. Per prenderla e registrarla come fosse sua, però, avrebbe dovuto pagare i medici. I genitori di Ano raccontarono una storia molto simile, ma nessuna famiglia era stata informata dell’esistenza di una gemella. Dopo l’amara scoperta nel cuore delle sorelle affiora un terribile dubbio: e se i loro genitori naturali le avessero vendute per trarne profitto?
Le gemelle riunite grazie a TikTok e l’incontro con la madre biologica
Amy vuole trovare una risposta e, nonostante le resistenze di Ano, si mette alla ricerca della madre biologica. Si iscrive al gruppo Facebook “Vedzeb” (Sto Cercando), una community che conta 230mila membri e che si dedica al ricongiungimento delle famiglie georgiane vittime del mercato delle adozioni illegali. Un giorno sotto al suo post risponde una ragazza dalla Germania: sua madre, Aza, ha dato alla luce due gemelle nel 2002 proprio all’ospedale di Kirtskhi. I test del DNA confermano la corrispondenza genetica: Aza era la madre biologica di Amy e Ano.
Le gemelle fanno i bagagli e le tre si incontrano in un hotel a Lipsia. Così la madre – in preda alle lacrime – ricorda insieme a loro quel fatidico giorno. Dopo il parto si è sentita male ed è entrata in coma. Al suo risveglio, in ospedale, i medici le avevano dato la terribile notizia: le bambine non ce l’avevano fatta. Dopo essersi ricongiunte hanno potuto dare un nuovo significato a quello che hanno vissuto ricostruendo, quel legame che il fato aveva reciso.
di Angelo Annese
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