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Le prove e l’indifferenza

Strage ospedale Gaza – Una ricostruzione scagiona le forze armate israeliane ma essere oggettivi non conta per chi il colpevole ce l’ha già, sempre e comunque
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Le prove e l’indifferenza

Strage ospedale Gaza – Una ricostruzione scagiona le forze armate israeliane ma essere oggettivi non conta per chi il colpevole ce l’ha già, sempre e comunque
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Le prove e l’indifferenza

Strage ospedale Gaza – Una ricostruzione scagiona le forze armate israeliane ma essere oggettivi non conta per chi il colpevole ce l’ha già, sempre e comunque
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Strage ospedale Gaza – Una ricostruzione scagiona le forze armate israeliane ma essere oggettivi non conta per chi il colpevole ce l’ha già, sempre e comunque
Quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato – guardando negli occhi il Primo Ministro israeliano Netanyahu – “Non siete stati voi a colpire l’ospedale di Gaza City, mi dicono l’altra parte”, non poteva aver parlato a cuor leggero. Un presidente degli Stati Uniti non può esporsi in quel modo, rischiando letteralmente la faccia e conseguenze politiche di fatto incalcolabili senza essere ragionevolmente sicuro di ciò che va sostenendo. Eppure tantissimi osservatori, anche teoricamente neutrali e oggettivi, hanno continuato a puntare il dito sull’aeronautica o l’artiglieria israeliana. Troppo ghiotta l’occasione per molti, evidentemente, di cercare una forma di equiparazione fra gli orrori compiuti dai terroristi di Hamas il 7 ottobre nel Sud dello Stato ebraico e la sua reazione su Gaza. Solo che ormai molteplici fonti escludono una responsabilità israeliana. 24 ore fa, l’intelligence militare francese in forma “quasi” ufficiale (un portavoce è stato autorizzato a parlare con l’agenzia Reuters dal presidente Emmanuel Macron in persona, due giorni prima di recarsi in visita in Israele) ha spiegato che “Un cratere di quelle dimensioni può essere stato causato da una testata di 5 chilogrammi, probabilmente di un razzo sparato dall’interno della Striscia di Gaza”. L’ordigno sarebbe esploso in aria e ricaduto con il suo carico di carburante nel piazzale dell’ospedale provocando la carneficina che purtroppo conosciamo. Una ricostruzione che scagiona le forze armate israeliane, mentre non esiste una ricostruzione degna di nota e basata su dati di fatto che permetta di puntare il dito su Tel Aviv o almeno riuscire a escludere la responsabilità dei terroristi islamici della Striscia. Sappiamo tutti, peraltro, che potranno anche sommarsi infinite ricostruzioni di terze parti sulla tragedia dell’ospedale di Gaza City, ma la cosa sarà del tutto ininfluente per le legioni di odiatori in servizio permanente effettivo di tutto ciò che sappia anche lontanamente di “Occidente” in questa dolorosissima vicenda. La verità non conta, i fatti non contano, tentare di essere oggettivi conta ancor meno agli occhi di chi il colpevole ce l’ha già, sempre e comunque. Le ragioni devono per forza essere tutte da una parte e i torti dall’altra. Oggi della tragedia dell’ospedale sappiamo molto, anche se manca la firma su quel maledetto missile: Hamas, Jihad, altri gruppi o gruppuscoli che si muovono nell’inferno in terra che è diventata Gaza. Un luogo in mano a terroristi che hanno in sommo disprezzo la vita dei civili, tutti i civili. Gli israeliani sono “colpevoli” di essere ebrei – non dimentichiamolo mai – i palestinesi sacrificabili dal primo all’ultimo, pur di distruggere qualsiasi ipotesi di processo di pace. Chi gira la faccia dall’altra parte davanti ai dati di fatto si fa in qualche misura strumento di questi disegni criminali. Di Fulvio Giuliani

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