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L’Europa, la corruzione, la battaglia all’Iran

Lo scandalo europeo legato al Qatar non diventi un vincolo per condannare l’Iran: contro quello schifo senza confini che è la repressione dei diritti più basilari dell’individuo.
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L’Europa, la corruzione, la battaglia all’Iran

Lo scandalo europeo legato al Qatar non diventi un vincolo per condannare l’Iran: contro quello schifo senza confini che è la repressione dei diritti più basilari dell’individuo.
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L’Europa, la corruzione, la battaglia all’Iran

Lo scandalo europeo legato al Qatar non diventi un vincolo per condannare l’Iran: contro quello schifo senza confini che è la repressione dei diritti più basilari dell’individuo.
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Lo scandalo europeo legato al Qatar non diventi un vincolo per condannare l’Iran: contro quello schifo senza confini che è la repressione dei diritti più basilari dell’individuo.
Nei giorni dello scandalo legato al Qatar si fa fatica a immaginare il Parlamento europeo impegnato a condannare l’orrore perpetuo dell’Iran. Troppi panni sporchi da lavare in famiglia, troppe figuracce… invece, è proprio mentre le istituzioni europee fanno i conti con un presunto, gigantesco caso di corruzione che bisognerebbe trovare la forza di condannare l’Iran con un’energia senza pari. Perché è proprio in un momento di grande debolezza, quando l’euroassemblea sembra ridotta da alcuni suoi componenti maneggioni (pochi, non dimentichiamolo mai) a un mercato delle vacche a disposizione di regimi autocratici, il tempo di rimarcare le distanze e riaffermare il valore della libertà contro l’oscurantismo senza futuro di un regime terrorista. Le sanzioni europee, varate ieri nel giorno della nuova, allucinante impiccagione di un ragazzo colpevole solo di aver alzato la voce, sono appena un segnale, una vagito di ciò che dovremmo fare contro Teheran. È proprio adesso, mentre le opinioni pubbliche europee devono fare i conti con ipotesi di malversazioni di una volgarità impensabile – i sacchi di soldi in contanti sembrano usciti da un film di serie B – che l’Unione avrebbe bisogno di far sentire la propria voce su quello schifo senza confini che è la repressione dei diritti più basilari dell’individuo nella Repubblica islamica d‘Iran. Proprio perché c’è chi fa sorgere il sospetto di aver smarrito i nostri valori fondanti di europei in un pozzo di denaro facile che c’è più bisogno delle istituzioni comunitarie, della voce della libertà e dei diritti. Proprio adesso, più che mai, perché non si può essere spettatori silenziosi di una simile mattanza. È anche nella consapevolezza dei nostri limiti ed errori che emerge la distanza fra la terra dei diritti e delle libertà e quella della violenza e della sopraffazione.   di Fulvio Giuliani

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