L’Europarlamento e l’aborto “tra i diritti fondamentali Ue”
L’Europarlamento ha approvato ieri una risoluzione che contiene in sé una richiesta: «Il diritto all’aborto sia aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue»

L’Europarlamento e l’aborto “tra i diritti fondamentali Ue”
L’Europarlamento ha approvato ieri una risoluzione che contiene in sé una richiesta: «Il diritto all’aborto sia aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue»
L’Europarlamento e l’aborto “tra i diritti fondamentali Ue”
L’Europarlamento ha approvato ieri una risoluzione che contiene in sé una richiesta: «Il diritto all’aborto sia aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue»
L’Europarlamento ha approvato ieri una risoluzione che contiene in sé una richiesta: «Il diritto all’aborto sia aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea». Il provvedimento è passato con 336 sì, 163 no e 39 astenuti. Era già accaduto nel 2022, ma la proposta venne presto abbandonata. Ora rinasce sotto un nuovo impulso della Francia, diventata la prima nazione a sancire il diritto all’aborto nella sua Costituzione il 4 marzo scorso, fra lacrime di gioia e orgoglio degli ambienti femministi e non solo.
Gli eurodeputati chiedono che sia modificato l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, affermando che «ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e a tutti i servizi sanitari correlati senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale».
La strada resta in salita. Il percorso per il riconoscimento della pratica di interruzione volontaria di gravidanza come diritto fondamentale sarà complesso: tutti gli Stati membri – nessuno escluso – dovranno esprimersi favorevolmente. Particolare attenzione verrà posta su Polonia, Ungheria e Malta, le cui linee contrarie sono ben note e sancite da legislazioni che limitano fortemente perfino la possibilità di accesso all’aborto. Un iter contrastato è facilmente prevedibile anche in Italia e Irlanda. È quindi alto il rischio che il voto di ieri resti simbolico.
di Raffaela Mercurio
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Romania, George Simion vince il primo turno delle presidenziali

George Simion, il favorito alle elezioni romene che tende la mano a Putin – IL VIDEO

La Romania ci riprova: urne aperte per le presidenziali annullate a novembre
