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avvocato Hausdorff

“Liliana Segre ha ragione e la Corte penale internazionale sbaglia”, parla l’avvocato Hausdorff

Esperta in diritto internazionale, Hausdorff spiega: “La parola genocidio è abusata con un solo, terribile intento: creare una campagna d’odio verso gli ebrei”

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“Liliana Segre ha ragione e la Corte penale internazionale sbaglia”, parla l’avvocato Hausdorff

Esperta in diritto internazionale, Hausdorff spiega: “La parola genocidio è abusata con un solo, terribile intento: creare una campagna d’odio verso gli ebrei”

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“Liliana Segre ha ragione e la Corte penale internazionale sbaglia”, parla l’avvocato Hausdorff

Esperta in diritto internazionale, Hausdorff spiega: “La parola genocidio è abusata con un solo, terribile intento: creare una campagna d’odio verso gli ebrei”

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Esperta in diritto internazionale, Hausdorff spiega: “La parola genocidio è abusata con un solo, terribile intento: creare una campagna d’odio verso gli ebrei”

Natasha Hausdorff è un avvocato molto noto nel Regno Unito per il suo attivismo per la causa israeliana, un’esperta di diritto internazionale e una commentatrice sui principali network britannici del Medio Oriente. Laureata a Oxford è anche presidente dell’UK Lawyers for Israel Charitable Trust, oltre ad aver lavorato in passato per la Corte suprema di Gerusalemme. Otto generazioni della sua famiglia hanno vissuto in Terra Santa, fino a quando i suoi genitori sono emigrati Oltremanica. Intervistata da “La Ragione” sui mandati di arresto per crimini di guerra da parte della Corte penale internazionale dell’Aja nei confronti del premier Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant (per i quali è già stato fatto ricorso), la Hausdorff bolla questa iniziativa come fuori da ogni logica in quanto «formulata su fatti non corrispondenti al vero raccolti dal pubblico ministero. C’è bisogno di evidenze reali che non si basino su qualche servizio tv parziale girato a Gaza. Non è così che si fanno i processi».

Alla domanda se e come l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca possa portare al cessate il fuoco, Hausdorff risponde speranzosa: «Credo che il suo arrivo possa avere un’influenza positiva. Durante il suo ultimo mandato ha regnato la pace in tutto il Medio Oriente anche grazie al rispetto degli Accordi di Abramo siglati nel 2020. L’obiettivo è proprio quello di riuscire a ripristinare queste intese fra Stati Uniti, Israele e Medio Oriente che sotto l’amministrazione Biden sono saltate completamente». Quando le chiediamo quali errori Israele abbia commesso in questi stessi anni, così ci risponde: «L’aver procrastinato l’attacco ad Hamas – una risposta dura e senza indugi – e averle lasciato campo libero soprattutto a Rafah, a causa delle pressioni subite dagli Stati Uniti. A settembre sono stata lì e ho osservato con i miei occhi i tunnel costruiti dai terroristi fra Gaza e l’Egitto. Alcuni erano addirittura a due corsie e vi passavano tranquillamente delle auto. Impossibile che gli egiziani non si siano accorti di nulla. Non è credibile».

Da mesi gli ambienti antisraeliani, anche in Occidente, parlano di genocidio a Gaza. Prima di leggere la risposta in proposito di Natasha Hausdorff, è opportuno chiarire (viste le numerose interpretazioni ‘interessate’ che si leggono in giro) l’etimologia di questa parola che non lascia spazio a dubbi di ogni sorta: «Il genocidio – si legge sulla Treccani – ci parla dell’uccisione, e quindi della distruzione fisica, di un γένοϚ, cioè di una stirpe o di una razza». Nata con la sistematica persecuzione degli ebrei da parte della Germania nazista nel corso della Seconda guerra mondiale, questa parola è stata coniata per la prima volta dal giurista ebreo polacco Raphael Lemkin in uno studio pubblicato nel 1944. Fatta questa doverosa premessa e rimanendo a essa aderente, risulta evidente come quanto affermato da Liliana Segre sulle pagine del “Corriere della Sera” non possa prestarsi a equivoci: nella Striscia non si può parlare di genocidio, piuttosto di crimini di guerra e atti inumani. Anche per Hausdorff, come per Segre, «la parola genocidio è abusata con un solo, terribile intento: creare una campagna d’odio verso gli ebrei».

Di Ilaria Cuzzolin

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