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Lineker

Lineker 1 BBC 0, la star batte l’indifferenza

La BBC ha provato a mettere il guinzaglio a Gary Lineker sulla vicenda migranti ma è stato un autogol senza precedenti
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Lineker 1 BBC 0, la star batte l’indifferenza

La BBC ha provato a mettere il guinzaglio a Gary Lineker sulla vicenda migranti ma è stato un autogol senza precedenti
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Lineker 1 BBC 0, la star batte l’indifferenza

La BBC ha provato a mettere il guinzaglio a Gary Lineker sulla vicenda migranti ma è stato un autogol senza precedenti
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La BBC ha provato a mettere il guinzaglio a Gary Lineker sulla vicenda migranti ma è stato un autogol senza precedenti
La censura che si rivela un boomerang e il calcio, almeno in Inghilterra, che riesce finalmente a smentire se stesso, trovando la forza di uscire dalla bolla autoreferenziale. La BBC ha provato a mettere il guinzaglio a Gary Lineker sulla vicenda migranti ma è stato un autogol senza precedenti. Anzi, è l’ex attaccante della nazionale inglese che è andato a segno, come avveniva quasi in un ogni weekend tra gli anni ’80 e ’90. Il caso Lineker ha assunto una dimensione mondiale. Al punto che l’emittente inglese si è seduta al tavolo ammorbidendo la sua posizione: Lineker rientra al suo posto nel prossimo weekend come conduttore di “Match of the Day”, il programma di punta della tv sulla Premier League. La BBC ha anche dovuto dire pubblicamente che rivedrà le sue linee guida sull’imparzialità dei suoi dipendenti.
Nelle ultime 48 ore, dopo la sospensione imposta dalla tv inglese a Lineker, che si era esposto contro le politiche discriminatorie sull’immigrazione del governo Sunak, paragonando il linguaggio espresso dal governo inglese sui migranti in arrivo per chiedere asilo politico a quello utilizzato dalla Germania nazista negli anni ’30, in Premier League si è generato un moto collettivo a sostegno della storica ex punta del Tottenham. Altri totem del calcio inglese degli anni ’90 come Alan Shearer, leggendaria punta del Blackburn Rovers e Ian Wright (Arsenal) hanno comunicato alla BBC che non sarebbero andati in onda nel weekend di Premier. Diverse trasmissioni si sono ritrovate con l’organico ridotto all’osso, hanno solidarizzato con Lineker anche i dipendenti della BBC. Due trasmissioni, Football Focus e Final Score, in onda il sabato, sono stati sospesi perché presentatori e giornalisti si sono tirati indietro. Ieri anche gli altri analisti del programma di Lineker hanno incrociato le braccia: la BBC ha dovuto quindi comunicare che, per la prima volta dall’esordio di Match Day nel 1999, la trasmissione avrebbe mandato in onda solo gli highlights delle gare di campionato. Lineker ha incassato anche l’endorsement pubblico del portiere dell’Everton, Asmir Begovic, che l’ha ringraziato “per dare voce a chi non ce l’ha”. La Premier League ha fiutato l’aria e concesso alle squadre impegnate nel weekend di non rilasciare interviste per “Match of the day”, il programma condotto da Lineker. La decisione della Premier League di unirsi al boicottaggio di vari programmi alla BBC è derivata dalla volontà di diversi giocatori di non voler parlare nel post-partita con la tv pubblica. Il sindacato dei calciatori inglesi, la Professional Footballers Association, ha accolto con soddisfazione la presa di posizione della Premier League. Insomma, il calcio ha incredibilmente fatto sistema intorno a Lineker. L’errore della BBC è stato davvero clamoroso. Lineker infatti è conosciuto per dire sempre quello che pensa. Una mente libera, uno spirito libero, che sul tema migranti può inserirsi pienamente alla discussione anche per aver adottato nel 2021 due cittadini pakistani. Lineker è stimato come pochi dal sistema calcio, lo scorso anno, poco dopo l’inizio della guerra in Ucraina, ha realizzato una toccante intervista con Oleksandr Zinchenko, terzino ucraino (allora al Manchester City) sul conflitto bellico nel suo paese. Lineker si è schierato pubblicamente nei mesi scorsi anche a favore del rispetto dei diritti umani, invitando al boicottaggio dei Mondiali in Qatar. Ha pure più volte invitato più volte i calciatori omosessuali a fare coming out. Insomma, la scelta dell’emittente britannica non ha fatto altro che cementare il calcio, senza tener conto che il governo Sunak anche nelle scorse settimane ha mostrato tutta la sua allergia alle “invasioni di campo” del football nella politica: l’ex difensore del Manchester United, Gary Neville, sostenitore del Partito Laburista, a novembre ha sostenuto la campagna di scioperi in Inghilterra nella sanità e nei trasporti, denunciando un sistema fatto “di paghe basse e pessime condizioni di lavoro”. La sua presa di posizione è arrivata ai piani alti di Downing Street, al punto che il premier inglese lo ha pubblicamente invitato a pensare al football, senza occuparsi di politica. Il caso Lineker, oltre a evidenziare la presenza di una politica assai aggressiva rispetto al lavoro dei media nel Regno Unito, mostra anche le potenzialità mediatiche del calcio, che dovrebbe uscire più spesso da quella bolla per farsi sentire. Ha il potenziale per “spostare”, per alimentare il dibattito. In questo caso, ha fatto prevalere il diritto di espressione. Una lezione anche per l’Italia.

di Nicola Sellitti

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