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Lo ‘sciamano’ cornuto non evita il carcere

Jacob Chansley, lo sciamano cornuto dell’assalto di Capitol Hill, che aveva chiesto inutilmente la grazia all’ex presidente Trump senza mai ricevere risposta, è stato condannato a diversi mesi di detenzione. E’ pentito ma pronto a combattere il nuovo “regime”
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Lo ‘sciamano’ cornuto non evita il carcere

Jacob Chansley, lo sciamano cornuto dell’assalto di Capitol Hill, che aveva chiesto inutilmente la grazia all’ex presidente Trump senza mai ricevere risposta, è stato condannato a diversi mesi di detenzione. E’ pentito ma pronto a combattere il nuovo “regime”
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Lo ‘sciamano’ cornuto non evita il carcere

Jacob Chansley, lo sciamano cornuto dell’assalto di Capitol Hill, che aveva chiesto inutilmente la grazia all’ex presidente Trump senza mai ricevere risposta, è stato condannato a diversi mesi di detenzione. E’ pentito ma pronto a combattere il nuovo “regime”
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Jacob Chansley, lo sciamano cornuto dell’assalto di Capitol Hill, che aveva chiesto inutilmente la grazia all’ex presidente Trump senza mai ricevere risposta, è stato condannato a diversi mesi di detenzione. E’ pentito ma pronto a combattere il nuovo “regime”
Davanti al giudice ha detto di essere pentito, di voler vivere come Gandhi e altre mirabolanti frasi poetiche. Non sono bastate però a evitare il carcere, 41 mesi di detenzione, allo ‘Sciamano’ simbolo dell’assalto al Congresso degli Stati Uniti. Parliamo di Jacob Chansley, che a petto nudo e con in testa una pelle d’orso con le corna guidò l’attacco a Capitol Hill il 6 gennaio scorso. Aveva chiesto inutilmente la grazia all’allora presidente Trump, che dopo aver di fatto istigato l’azione se ne era lavato le mani. In aula, ha cercato di dimostrarsi sufficientemente pentito da evitare una condanna che poteva arrivare fino a 20 anni. Se l’è cavata con tre anni e cinque mesi ma comunque si farà il carcere: stessa pena inflitta a Scott Fairlamb, anche lui protagonista della stessa azione. Con la differenza che Fairlamb aggredì un agente, Chansley no. Insomma, non gli è andata proprio benissimo. Resta invece a piede libero l’ex stratega della Casa Bianca Steve Bannon che si è presentato spontaneamente negli uffici dell’Fbi dopo l’incriminazione per oltraggio al Congresso. Per lui libertà vigilata fino al processo; intanto ha approfittato dell’occasione e delle telecamere per ribadire di voler continuare a combattere il «regime» di Biden. Rischia un anno di carcere e una multa da centomila dollari per non aver consegnato i documenti richiesti alla Commissione della Camera che si occupa di far luce proprio sull’assalto a Capitol Hill. Il tutto, naturalmente, nel silenzio totale dell’ex presidente Trump.   di Annalisa Grandi

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