Lo scontro fra Cina e Usa spinge l’Ue a ridurre la dipendenza da Pechino
L’escalation dell’ultimo mese e la disinvoltura con cui Pechino ha usato la sua supremazia hanno messo in allarme l’Unione Europea – rimasta vittima dello scontro Usa-Cina – che ha visto nel modo di agire cinese un ricatto simile a quello tentato dalla Russia con il gas
Lo scontro fra Cina e Usa spinge l’Ue a ridurre la dipendenza da Pechino
L’escalation dell’ultimo mese e la disinvoltura con cui Pechino ha usato la sua supremazia hanno messo in allarme l’Unione Europea – rimasta vittima dello scontro Usa-Cina – che ha visto nel modo di agire cinese un ricatto simile a quello tentato dalla Russia con il gas
Lo scontro fra Cina e Usa spinge l’Ue a ridurre la dipendenza da Pechino
L’escalation dell’ultimo mese e la disinvoltura con cui Pechino ha usato la sua supremazia hanno messo in allarme l’Unione Europea – rimasta vittima dello scontro Usa-Cina – che ha visto nel modo di agire cinese un ricatto simile a quello tentato dalla Russia con il gas
Fra le poche società influenzate negativamente dall’accordo tra Usa e Cina, che ha alleggerito i dazi di Washington e le restrizioni di Pechino alle esportazioni di minerali critici, ci sono i produttori statunitensi di terre rare, le cui azioni sono crollate bruscamente per poi stabilizzarsi su valori più bassi rispetto alle scorse settimane. Questo perché l’accordo segna la tregua su uno dei fronti più strategici della guerra commerciale tra le due maggiori economie del mondo, mettendo fine ad alcune scommesse degli investitori sulla crescita delle società minerarie statunitensi del settore. Ciò non significa che le aziende siano in cattiva salute, ma che faranno più fatica a raccogliere privatamente i capitali necessari ad aumentare la loro capacità produttiva.
Ci vorranno anni prima che gli Usa sviluppino una capacità di raffinazione paragonabile a quella della Cina
Dal canto suo, il governo statunitense ha già firmato diversi accordi per sostenere la crescita di società quali Critical Metals, MP Materials, Lithium Americas e Usa Rare Earth, ma ci vorranno ancora anni prima che gli Usa sviluppino una capacità di raffinazione paragonabile a quella della Cina (che controlla il 60% dell’estrazione globale di terre rare e circa il 90% della loro lavorazione). La caratteristica meno sottolineata di questo settore è che non si tratta di un’attività ‘facilmente’ redditizia come il gas e il petrolio, poiché estrarre e raffinare questi minerali comporta alti costi iniziali e un elevato impatto ambientale (spesso pericoloso), mentre i margini di profitto sono sottoposti a una forte volatilità del mercato e al rischio geopolitico.
Usa-Cina, l’Ue ha visto nel modo di agire cinese un ricatto simile a quello tentato dalla Russia con il gas
La Cina ha costruito il suo primato nel corso dei decenni con un approccio spregiudicato e investimenti sostenuti dal governo, individuando in anticipo il crescente valore strategico di tali elementi. L’escalation dell’ultimo mese e la disinvoltura con cui Pechino ha usato la sua supremazia hanno messo in allarme l’Unione Europea – rimasta vittima dello scontro Usa-Cina – che ha visto nel modo di agire cinese un ricatto simile a quello tentato dalla Russia con il gas. Anche in questo caso l’Europa è molto più vulnerabile degli Usa, visto che la Cina fornisce il 99% delle importazioni Ue delle 17 terre rare. Bruxelles sta quindi lavorando a una nuova strategia comunitaria per diversificare gli approvvigionamenti delle materie prime critiche.
Al momento la Commissione ha fornito pochi dettagli
Al momento la Commissione ha fornito pochi dettagli – le discussioni con gli Stati membri e le industrie coinvolte sono ancora in corso – ma in generale si tratta di creare un sistema di acquisti congiunti, stoccaggio su vasta scala, riciclaggio e costruzione di nuove partnership. Alcune di queste misure erano già state abbozzate nel Critical Raw Materials Act (Crm Act) di due anni fa. Il piano si chiamerà “RESourceEU”, richiamando il “REPowerEU” introdotto dopo l’invasione russa dell’Ucraina per diversificare le forniture energetiche. Le industrie europee si augurano tuttavia che Bruxelles non si limiti a riciclare il Crm Act ma che vengano affrontati i principali ostacoli del settore, a partire dalla mancanza di fondi per sostenere nuove iniziative di estrazione, lavorazione e raffinazione di terre rare sia dentro che fuori l’Ue.
La domanda chiave è se la pressione resterà abbastanza forte da spingere i governi a mobilitarsi con la stessa intensità con cui si sono mossi per ridurre la dipendenza da gas e petrolio russi. «L’Europa non può più fare le cose come prima» ha detto Ursula von der Leyen annunciando l’iniziativa. «Abbiamo imparato la lezione in modo doloroso con l’energia; non la ripeteremo con le materie prime critiche. È il momento di accelerare e agire come necessario».
di Federico Bosco
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