L’accoglienza esemplare dei profughi ucraini da parte della Polonia non basta per risolvere un disagio di tale portata. Bisogna capire come l’Unione Europea deve agire per supportare di più Varsavia.
2 milioni e 114mila persone. Donne, bambini, uomini. Anzi, di più. Perché tra il nostro scrivere questo articolo e l’uscita del giornale nelle edicole saranno passate alcune ore e i profughi, mentre la tipografia stampa, non si fermano.
2 milioni e 114mila persone, il che significa quasi 800mila persone in più degli abitanti di tutta Milano. Sono questi i numeri dei profughi ucraini, in fuga dalla guerra e dalle bombe di Vladimir Putin, che hanno attraversato sino a ieri il confine con la Polonia.
In queste settimane l’accoglienza polacca è stata esemplare ma un flusso quotidiano di tali dimensioni rischia di mettere in crisi la capacità del Paese di continuare a gestire al meglio l’emergenza.
A sollevare queste preoccupazioni sono state le stesse ong umanitarie che hanno sottolineato come una marea umana di tale intensità e costanza non si sia mai vista, aggiungendo che la generosità polacca – giudicata commovente – potrebbe non bastare se si diffondesse la sensazione che il governo di Varsavia non ha più il pieno controllo della situazione.
Non potendo fermare per adesso la guerra in Ucraina – ancora ieri Putin ha fatto comunicare il suo no a un incontro con il presidente Zelensky – si tratta di capire come l’Unione europea potrebbe aiutare di più la Polonia.
La realtà suggerisce un paio di strade possibili. La prima è cercare di fluidificare il deflusso dei profughi dalla Polonia, facendoli andare (ovviamente una volta arrivati in Ue) verso altri Paesi con una maggiore velocità rispetto a ora. I tempi dell’accoglienza però non sono semplici, nonostante la stessa Polonia abbia aperto canali facilitati per i profughi.
La seconda strada possibile è quella di aumentare i finanziamenti a Varsavia e di dare una mano nell’area di confine con l’Ucraina sottoposta alla pressione maggiore. In questo contesto, però, di una cosa va tenuto conto: una volta fuoriusciti dalla loro patria, gli ucraini accolti in Polonia per sfuggire alla guerra devono essere liberi di decidere dove andare.
Una scelta che spetta a loro e di cui noi, europei dell’Unione, non possiamo che prendere atto.
di Massimiliano Lenzi
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Il presidente slovacco Fico in visita a Mosca. Trump: “Voglio incontrare Putin al più presto”
22 Dicembre 2024
Dopo la discussa visita del presidente ungherese Orban, oggi l’omologo slovacco Fico è stato in …
È tornata la neve a New York -IL VIDEO
22 Dicembre 2024
È tornata la neve a New York. Si tratta della prima nevicata misurabile di dicembre in città, l’…
“Khorumi”, la danza per la libertà -IL VIDEO
22 Dicembre 2024
Musica e balli tradizionali nel 24º giorno di proteste a Tbilisi, migliaia di cittadini georgian…
L’Albania mette al bando TikTok per un anno
22 Dicembre 2024
L’Albania è il primo Paese europeo a mettere ufficialmente al bando TikTok, l’obbligo dovrebbe s…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.