
Macron, Johnson e i migranti
Trovare una soluzione alla crisi in Afghanistan e alla questione dei profughi dopo il ritorno dei talebani a Kabul per poi trovarsi in crisi sulla questione dei migranti sulla Manica.
| Esteri
Macron, Johnson e i migranti
Trovare una soluzione alla crisi in Afghanistan e alla questione dei profughi dopo il ritorno dei talebani a Kabul per poi trovarsi in crisi sulla questione dei migranti sulla Manica.
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Macron, Johnson e i migranti
Trovare una soluzione alla crisi in Afghanistan e alla questione dei profughi dopo il ritorno dei talebani a Kabul per poi trovarsi in crisi sulla questione dei migranti sulla Manica.
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Trovare una soluzione alla crisi in Afghanistan e alla questione dei profughi dopo il ritorno dei talebani a Kabul per poi trovarsi in crisi sulla questione dei migranti sulla Manica.
Telefonatevi. E risolvetela. Cominciamo da qui, da quello che dovrebbe essere fatto. E poi riavvolgiamo il nastro per raccontare una vicenda che riguarda Inghilterra e Francia. Le due potenze atomiche europee (una fuori dalla Ue e l’altra no) nei giorni passati si son rese protagoniste di una iniziativa presso l’Onu per trovare una soluzione alla crisi in Afghanistan e alla questione dei profughi dopo il ritorno dei talebani a Kabul. Non è andata bene ma la proposta è stata coraggiosa e politicamente importante.
Un indizio di dove potrebbe indirizzarsi una politica estera europea coordinata, laddove possibile, con la Gran Bretagna. Insomma, ci sarebbe da essere cautamente ottimisti. Poi ecco che Parigi e Londra, qualche giorno dopo quest’iniziativa comune, vanno in crisi sulla questione dei migranti sulla Manica. Ora, la Manica non è certo il Mediterraneo ma rappresenta comunque un confine marino a nord dell’Unione europea.
A dividere Macron e Johnson è il rimprovero inglese per cui il governo francese sarebbe inerte sugli attraversamenti dei migranti verso l’Inghilterra. Londra minaccia di inasprire le misure «per impedire alle piccole imbarcazioni di compiere questo viaggio pericoloso e non necessario» e aggiunge che potrebbe non pagare i soldi promessi per rafforzare le forze dell’ordine francesi sulle coste. Parigi replica che non si farà ricattare e «non accetterà alcuna pratica contraria al diritto del mare». Tensioni da secolo scorso. Non è il caso. Cari Macron e Johnson, basta una telefonata.
di Massimiliano Lenzi
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Tag: esteri
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