Malattia misteriosa in Congo, l’Italia alza il livello d’attenzione in aeroporti e porti
L’Italia alza il livello di attenzione sulla malattia di origine sconosciuta che ha portato a oltre 70 decessi nella Repubblica democratica del Congo
Malattia misteriosa in Congo, l’Italia alza il livello d’attenzione in aeroporti e porti
L’Italia alza il livello di attenzione sulla malattia di origine sconosciuta che ha portato a oltre 70 decessi nella Repubblica democratica del Congo
Malattia misteriosa in Congo, l’Italia alza il livello d’attenzione in aeroporti e porti
L’Italia alza il livello di attenzione sulla malattia di origine sconosciuta che ha portato a oltre 70 decessi nella Repubblica democratica del Congo
L’Italia alza il livello di attenzione sulla malattia di origine sconosciuta che ha portato a oltre 70 decessi nella Repubblica democratica del Congo
L’Italia alza il livello di attenzione sulla malattia di origine sconosciuta che ha portato a oltre 70 decessi nella Repubblica democratica del Congo. Le Usmaf – gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute, che si occupano del controllo sanitario su passeggeri e merci – a quanto apprende l’Adnkronos Salute, sono state allertate anche se non esistono voli diretti.
Non c’è nessun allarme per l’Italia, ma le Usmaf – come accade in tempi di globalizzazione e di mobilità internazionale – hanno ricevuto la comunicazione su quanto sta accadendo in Congo e sugli eventuali sviluppi da parte delle autorità sanitarie internazionali.
Rispetto ai decessi in Congo dovuti ad una malattia simil-influenzale, scrive su Facebook Giovanni Rezza, ex direttore della Prevenzione del ministero della Salute, e oggi professore straordinario di Igiene presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, “la diagnosi non è ancora nota – in questo periodo dal clima secco si presentano spesso epidemie dovute al meningococco, ma chissà. È comunque impressionante come possa valere poco, ancor oggi, la vita in alcune aree dell’Africa. Conseguenze per noi? Probabilmente nessuna, ma in un mondo globalizzato mai dire mai”.
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