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Missili sul Qatar mediatore. Israele senza limiti

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Missili sul Qatar mediatore. Israele, senza limiti, ha stracciato ogni elementare principio del diritto internazionale, della logica e della storia

Missili sul Qatar mediatore. Israele senza limiti

Missili sul Qatar mediatore. Israele, senza limiti, ha stracciato ogni elementare principio del diritto internazionale, della logica e della storia

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Missili sul Qatar mediatore. Israele senza limiti

Missili sul Qatar mediatore. Israele, senza limiti, ha stracciato ogni elementare principio del diritto internazionale, della logica e della storia

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Le giornate in Medioriente scorrono ormai in una realtà distopica. Ieri Israele ha lanciato un attacco missilistico contro Doha, capitale del Qatar, dove si stavano tenendo incontri di mediazione, nel disperato tentativo di raggiungere un accordo di tregua nella Striscia di Gaza.

L’obiettivo era quello di eliminare i vertici di Hamas, in Qatar proprio per ascoltare le proposte americane e quelle dell’emirato. Proposte teoricamente accettate sia dall’organizzazione terroristica, sia dal governo israeliano. In questo caso appena qualche ora prima del raid.

Invece giù missili, in barba anche al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, costretto a bollare l’attacco israeliano e a prendere atto dell’impossibilità di controllare Netanyahu.
Israele ha stracciato ogni elementare principio del diritto internazionale, della logica e della storia. Perché bombardare i mediatori, seppur formalmente in modo indiretto, è una cosa mai vista. Punto.

Restano solo la guerra, la morte, l’odio, la distruzione di qualsiasi prospettiva. La forma prevede ancora l’ipocrita accettazione da una parte e dall’altra delle proposte di tregua (parlare di pace appare oltre modo fuori luogo), ma poi ognuno fa quello che gli pare.
Eppure si è andati oltre l’immaginabile.

Dopo l’attentato di Gerusalemme est, il governo israeliano aveva assicurato una punizione e una vendetta terribili, ma nessuno si era spinto a pensare all’attacco “chirurgico” su Doha.

Del resto, il ministro di ultra destra Smotrich aveva appena evocato la distruzione totale dell’Anp e della Cisgiordania, da cui provenivano gli attentatori di Gerusalemme.

Noi osserviamo, registriamo gli impegni regolarmente disattesi e viviamo l’angosciante certezza che in questo sfacelo – a quasi due anni dallo spartiacque del 7 ottobre – ci siamo tutti assicurati generazioni di odio. Assoluto, implacabile.
Davanti al quale qualsiasi proposta e progetto di pace appaiono solo un modo per prendere tempo prima di ricominciare a scannarsi.

Di Fulvio Giuliani

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