Mosca, notte di terrore. L’Ucraina attacca con 337 droni
È stata una notte di paura e di angoscia a Mosca. Verso le 3:30 337 droni ucraini sono piombati sulla capitale russa nel più vasto attacco aereo dall’inizio della guerra in Ucraina
Mosca, notte di terrore. L’Ucraina attacca con 337 droni
È stata una notte di paura e di angoscia a Mosca. Verso le 3:30 337 droni ucraini sono piombati sulla capitale russa nel più vasto attacco aereo dall’inizio della guerra in Ucraina
Mosca, notte di terrore. L’Ucraina attacca con 337 droni
È stata una notte di paura e di angoscia a Mosca. Verso le 3:30 337 droni ucraini sono piombati sulla capitale russa nel più vasto attacco aereo dall’inizio della guerra in Ucraina
È stata una notte di paura e di angoscia a Mosca. Verso le 3:30 337 droni ucraini sono piombati sulla capitale russa nel più vasto attacco aereo dall’inizio della guerra in Ucraina
Mosca – È stata una notte di paura e di angoscia a Mosca. Verso le 3:30 nel quartiere semi-centrale “Sokol”, dove io e mia moglie viviamo, siamo stati svegliati dalle sirene. Che preludono all’arrivo di un attacco dai cieli, come abbiamo imparato a capire in questi tre anni.
Poi nel giro di qualche minuto sono iniziate le esplosioni. Alcune si vedevano solo all’orizzonte dalle finestre di casa, altre si sentivano anche relativamente vicine a noi. Dagli appartamenti vicini abbiamo sentito i pianti di paura dei bambini, il latrare dei cani. Il suono ossessivo degli antifurti impazziti delle auto mentre la luce andava e veniva. Internet era stato spento, per paura di fare da ripetitori per i droni ucraini e così abbiamo accesso la televisione che già informava dell’attacco. Impettito il sindaco Sergey Sobyanin snocciolava dati, ma nessuna indicazione come comportarsi.
Così, mentre il cielo era illuminato a giorno per l’azione apparentemente disordinata della contraerea, abbiamo pensato a cosa hanno provato notte dopo notte, per più di mille notti, le famiglie ucraine. Una sensazione credo a cui non ci si possa abituare mai. Solo verso le 8:30 locali è tornata la calma. Il sindaco ha informato che si era trattato dell’attacco più massiccio di droni ucraini contro Mosca. Gli aeroporti per ora restano chiusi.
Purtroppo ci sono delle vittime civili. Secondo il Ministero della Salute, un drone ha ucciso 2 persone e ne ha ferite 18, tra cui 3 bambini. Secondo il governatore della regione, Andrei Vorobyov, una guardia di sicurezza di Miratorg è stata uccisa nel villaggio di Yam, distretto di Domodedovo. Colpito un parcheggio. Inoltre, un uomo di 50 anni rimasto ferito è morto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale. Secondo il governatore, sono rimasti feriti anche i residenti delle città di Vidnoye, Domodedovo, Ramenskoye, il villaggio di Sapronovo e quello di Yam. Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che durante la notte i sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato 337 droni ucraini. Di cui 91 sulla regione di Mosca e 126 sulla regione di Kursk. Si tratta del più massiccio attacco di droni ucraini alle regioni russe durante l’intero periodo della guerra russo-ucraina.
In giro per la strada stamane il traffico è meno intenso. Molte famiglie hanno preferito non mandare a scuola i figli . Qualche azienda ha deciso, per oggi, di far lavorare a distanza i propri dipendenti e collaboratori. Sulla metropolitana se ne parla. «Dobbiamo farla pagare a quei “chakli” [termine spregevole per indicare gli ucraini N.d.R.]» dice un signore attempato ai suoi due conoscenti, che assentono senza convinzione. «Forse è meglio trasferirci alla dacia [case di campagna e villeggiatura russe N.d.R.]?», chiede invece una ragazza alla madre.
Così, d’improvviso, quando i bar e le discoteche della capitale stavano pian piano rianimandosi, e la gente era convinta che la “vittoria” fosse a portata di mano, si è sprofondati nella guerra. Quella vera, che non si osserva sul divano di casa con una birra in mano. E c’è sempre la speranza che le lacrime di questa notte siano state d’insegnamento per qualcuno. O per molti.
Di Yurii Colombo
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