Intendiamoci subito: non saranno un po’ di bandiere azzurre con le stelle d’oro dell’Unione Europea pubblicate in X – sebbene a valanga – a cambiare l’umore di fondo degli ultimi tre giorni. Che resta amarissimo per chi è cresciuto nutrendosi dell’ideale dell’atlantismo e dell’occidentalismo, oltre quello unitario europeo.
Eppure, con la stessa franchezza dobbiamo dire che è stato profondamente soddisfacente e anche divertente vedere proprio la casa di Elon Musk trasformarsi in un trionfo di bandiere dell’Ue, il giorno dopo il suo attacco a testa bassa, senza capo né coda, contro le istituzioni unitarie.
Per essere più precisi, contro quel sogno di cui sopra, che riguarda ciascuno di noi è più di ogni altro i nostri figli.
Non cambierà molto e ancora una volta l’arci miliardario sudafricano ha fatto capire di che pasta sia fatto mettendosi a paragonare la bandiera dell’Ue con quella nazista.
Musk e il paragone Ue-nazismo: una schifezza, un obbrobrio storico, un’imbecillità assoluta che non meritano ulteriori commenti
Una schifezza, un obbrobrio storico, un’imbecillità assoluta che non meritano ulteriori commenti.
Molto, ma molto più divertente concentrarsi su quello che è successo: un supremo sberleffo alla paranoia e alle manie sfuggite a ogni controllo di un uomo che ha fatto cose favolose e potrebbe farne ancora altrettante, se non fosse ormai preda di una visione che lo ha alienato da quasi tutti i suoi compagni di viaggio.
A cominciare da uno non certo famoso per l’equilibrio e la moderazione come il Presidente degli Usa Donald Trump. Sia come sia, questo piccolo fenomeno social di ieri ha dimostrato che le provocazioni a volte servono. Danno una sveglia, una motivazione.
Grazie, buon vecchio Elon.
di Fulvio Giuliani
Seguici anche su Google News 