Negoziati (per ora) senza Putin
Negoziati (per ora) senza Putin
Negoziati (per ora) senza Putin
«L’Ucraina e gli alleati pianificano un summit di pace senza la Russia». Con questo richiamo il quotidiano americano “Wall Street Journal” ha dato la notizia che sul fronte diplomatico occidentale, rispetto alla guerra in Ucraina, qualcosa si sta muovendo. Nell’articolo viene spiegato che funzionari europei stanno lavorando con Kiev e gli Usa per ridisegnare il piano di pace in 10 punti dell’Ucraina, in modo che risulti accettabile da altre potenze globali (non alleate) come l’India, il Brasile, l’Arabia Saudita e la Cina.
Fra i principali sostenitori del vertice alleato vi è il presidente francese Emmanuel Macron (ma l’idea del summit ha anche l’appoggio di altri importanti leader europei), non a caso l’uomo che più si è speso per dialogare con la Cina, con tanto di visita a Pechino e incontro col presidente Xi Jinping (per cui è stato pure criticato da alcuni alleati). Secondo il “Wall Street Journal” il vertice dovrebbe tenersi in luglio, prima di quello Nato in Lituania. Parigi si sarebbe offerta di ospitarlo ma anche Svezia e Danimarca sarebbero disponibili. Per dare più forza alla proposta di pace che uscirà dal vertice, gli alleati occidentali (Usa, Europa, Gran Bretagna e Ucraina) starebbero cercando di coinvolgere nel summit nazioni non ostili alla Russia come l’India e l’Arabia Saudita. Come accennato poc’anzi, l’obbiettivo è lavorare sul piano proposto da Zelensky per renderlo digeribile a quelle nazioni non schierate sulle posizioni dell’Occidente. Vi è poi il significato comunicativo di un’iniziativa del genere: sottolineare come gli alleati, pur sostenendo con le armi Kiev, non abbiano mai rinunciato al dialogo, diversamente dalla Russia.
E qui veniamo al grande escluso, appunto Vladimir Putin. Per lui uno spiraglio per rientrar nel gioco diplomatico potrebbe arrivare dalla riunione in Sudafrica dei Brics (acronimo che sta per i cinque Paesi che ne fanno parte: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), che si terrà a fine agosto e quindi dopo il summit alleato e il vertice Nato di luglio. Nelle scorse ore ha fatto discutere la notizia che il Sudafrica avrebbe concesso a Putin l’immunità diplomatica, che gli consentirebbe di partecipare di persona nonostante il mandato di cattura internazionale. A parte l’ambiguità sul valore reale di questa immunità, pare difficile che Putin vada personalmente in Sudafrica anche se il segnale che arriva da Pretoria è comunque indicativo d’un rapporto di amicizia con la Russia. All’interno dei Brics, per stare al tema della pace, bisognerà capire quale ipotesi negoziale uscirà dai loro lavori. La proposta sul tavolo è quella della Cina, per il peso che Pechino ha a livello internazionale e nel rapporto con la Russia.
Ecco allora che, mentre la guerra continua, in estate la diplomazia potrebbe ritrovarsi con due proposte di negoziato messe nero su bianco: quella occidentale e quella dei Brics. Per la Russia sarà sicuramente preferibile la seconda e per l’Ucraina la prima. La domanda è: si potranno unire per arrivare a una sola proposta che sia realizzabile perché accettabile tanto da Kiev quanto da Mosca? Lo vedremo. Di certo, in questo momento la Russia – grazie al suo isolamento – si trova a essere più oggetto che soggetto diplomatico.
di Massimiliano LenziLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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