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Netanyahu accetta la proposta di tregua Usa

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Netanyahu accetta la proposta di tregua Usa ma Hamas ne sarebbe deluso. La bozza del possibile accordo

Netanyahu accetta la proposta di tregua Usa

Netanyahu accetta la proposta di tregua Usa ma Hamas ne sarebbe deluso. La bozza del possibile accordo

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Netanyahu accetta la proposta di tregua Usa

Netanyahu accetta la proposta di tregua Usa ma Hamas ne sarebbe deluso. La bozza del possibile accordo

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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è pronta ad andare avanti verso un accordo per il rilascio degli ostaggi e per il cessate il fuoco a Gaza, sulla base della nuova proposta dell’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff. Lo riferisce Axios, citando una fonte presente all’incontro. 

Tuttavia, stando a quanto dichiarato da un alto funzionario israeliano, secondo i servizi segreti dello Stato ebraico, Hamas rifiuterà la proposta di Witkoff. Il gruppo palestinese sarebbe infatti “deluso” dalla nuova bozza dell’inviato americano, ritenuta sbilanciata a favore di Israele, scrive Walla. Secondo cui, la proposta non conterrebbe una garanzia chiara da parte degli Usa che la tregua prevista di 60 giorni porti a un cessate il fuoco permanente. Secondo Hamas, la bozza non garantirebbe neppure che, se i negoziati dovessero continuare oltre i 60 giorni, continuerebbe anche il cessate il fuoco.

I DETTAGLI DELL’ACCORDO, RIVELATI DA ALCUNE FONTI EBRAICHE

– primo giorno: 5 ostaggi vivi e 9 morti
– settimo giorno: 5 ostaggi vivi e 9 morti ancora
– gli Stati Uniti garanti affinché tutte le singole parti dell’accordo vengano rispettate
– Israele si impegna a interrompere ogni offensiva fin dal primo giorno
– in cambio degli ostaggi vivi Israele rilascerà 125 ergastolani e 1.111 prigionieri palestinesi finiti in carcere dopo il 7 ottobre
– in cambio dei 18 corpi di israeliani, Tel Aviv darà ad Hamas 180 corpi di palestinesi uccisi
– il decimo giorno, Hamas trasmetterà un rapporto medico sullo stato di salute degli ostaggi vivi ancora nelle sue mani nella Striscia

Se tutto questo diventerà realtà, Qatar ed Egitto vigileranno sul cessate il fuoco. Israele è pronto ad accettare. Se anche Hamas dirà di sì, Witkoff tornerà in Medio Oriente per definire i dettagli dell’accordo e a far firmare le parti. 

Intanto, da Londra si alza la voce contro le nuove direttive del governo di Benjamin Netanyahu, dopo il via libera ai piani di costruzione di 22 nuovi insediamenti di coloni nei territori occupati della Cisgiordania. Il viceministro britannico degli Esteri, Hamish Falconer, ha infatti scritto sul suo profilo X che tali direttive sarebbero “un deliberato ostacolo” contro la pace e un futuro Stato di Palestina.

“Il Regno Unito – ha aggiunto Falconer – condanna queste azioni. Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale, mettono ulteriormente a rischio la soluzione dei due Stati (per due popoli) e non proteggono Israele”.

Di Matilde Testa

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