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Netanyahu al Congresso USA: “È guerra tra civiltà e barbarie, Usa e Israele devono stare insieme”

Un lunghissimo applauso ha accolto il premier israeliano Benjamin Netanyahu al suo ingresso nell’aula del Congresso degli Stati Uniti

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Netanyahu al Congresso USA: “È guerra tra civiltà e barbarie, Usa e Israele devono stare insieme”

Un lunghissimo applauso ha accolto il premier israeliano Benjamin Netanyahu al suo ingresso nell’aula del Congresso degli Stati Uniti

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Netanyahu al Congresso USA: “È guerra tra civiltà e barbarie, Usa e Israele devono stare insieme”

Un lunghissimo applauso ha accolto il premier israeliano Benjamin Netanyahu al suo ingresso nell’aula del Congresso degli Stati Uniti

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Un lunghissimo applauso ha accolto il premier israeliano Benjamin Netanyahu al suo ingresso nell’aula del Congresso degli Stati Uniti

Un lunghissimo applauso ha accolto il premier israeliano Benjamin Netanyahu al suo ingresso nell’aula del Congresso degli Stati Uniti, dove ha iniziato il suo discorso, il quarto davanti ai senatori ed ai deputati americani riuniti. Assenti oltre una cinquantina di deputati democratici oltre alla vice presidente Kamala Harris, impegnata in un evento elettorale.

“Non siamo di fronte ad uno scontro tra civiltà, ma tra barbarie e civiltà e per far trionfare le forze della civiltà America e Israele devono stare insieme. Perché quando stanno insieme, succede una cosa semplice, noi vinciamo e loro perdono. E noi vinceremo“. Queste le prime parole del discorso al Congresso degli Stati Uniti del premier israeliano Benjamin Netanyahu.

“Non avrò pace fino a quando tutti gli ostaggi non saranno a casa” ha continuato Netanyahu, ricordando che “135 li abbiamo riportati a casa”. “Una di loro Noah Agarmani è qui nella galleria insieme a mia moglie Sarah”, ha detto ancora il premier israeliano, tra gli applausi di senatori e deputati, ricordando il blitz delle forze speciali che l’ha liberata insieme ad altri 3 ostaggi. “Siamo così emozionati di averti qui con noi”, ha concluso. 

Riguardo poi agli sforzi per la liberazione degli ostaggi, il premier israeliano ha detto che “mentre stiamo parlando siamo impegnati in intensi sforzi e sono fiducioso, alcuni sforzi sono in corso ora”.

“Il presidente Biden e io ci conosciamo da oltre 40 anni – ha continuato il premier israeliano – Voglio ringraziarlo per mezzo secolo di amicizia verso Israele e per essere, come dice lui, un orgoglioso sionista. Anzi, come dice lui, un fiero sionista irlandese-americano”.

“Ringrazio il presidente Biden per il suo sentito sostegno a Israele. Dopo il barbaro attacco del 7 ottobre, ha giustamente definito Hamas ‘male puro'” ricordando che gli Stati Uniti hanno inviato “due portaerei in Medio Oriente per scoraggiare una guerra più ampia ed è venuto in Israele per stare al nostro fianco nel momento più buio, una visita che non sarà mai dimenticata”.

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