Trump elogia Netanyahu: “Senza di lui non esisterebbe Israele”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il capo del Pentagono Pete Hegseth a Miami, in Florida. Il bilaterale con Donald Trump
Trump elogia Netanyahu: “Senza di lui non esisterebbe Israele”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il capo del Pentagono Pete Hegseth a Miami, in Florida. Il bilaterale con Donald Trump
Trump elogia Netanyahu: “Senza di lui non esisterebbe Israele”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il capo del Pentagono Pete Hegseth a Miami, in Florida. Il bilaterale con Donald Trump
Ore 19 – “Oggi parleremo del disarmo di Hamas”, lo ha dichiarato il presidente americano Donald Trump mentre riceveva Benjamin Netanyahu a Mar-a-Lago, in Florida. “Presto inizierà la ricostruzione di Gaza – ha aggiunto – è necessario passare alla seconda fase a Gaza il più rapidamente possibile. Sul primo ministro israeliano, Trump ha detto che è “un ottimo premier, un vero e proprio eroe di guerra al quale dovrebbe essere concessa la grazia nel suo processo penale. Senza di lui non esisterebbe Israele”.
“L’ho detto tante volte e lo ripeto: Israele non ha mai avuto un amico come Trump alla Casa Bianca”, ha risposto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. “Noi siamo fortunati, tutto il mondo è fortunato”, ha aggiunto.
Ore 18 – Prima dell’incontro previsto alle ore 19 italiane (le 13 locali) con il presidente americano Donald Trump, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il capo del Pentagono Pete Hegseth a Miami, in Florida. Tra gli incontri previsti per oggi, anche quello con il Segretario di Stato americano Marco Rubio e gli inviati speciali della Casa Bianca per il Medio Oriente Steve Witkoff e Jared Kushner.
Oggi il Segretario di Stato americano ha anche incontrato la famiglia dell’ultimo ostaggio deceduto a Gaza, Ran Gvili. A renderlo noto è stato il Tikva Forum, che rappresenta alcune famiglie di ostaggi ed ex ostaggi. I genitori di Ran, Itzik e Talik, e i fratelli Omri, Sharon e Shira hanno preso parte all’incontro.
La conversazione è stata “molto positiva” e ha garantito che Israele e gli Stati Uniti “faranno tutto il possibile per riportare Ran a casa il prima possibile”, ha affermato la famiglia in una nota, aggiungendo che i tre alti funzionari “hanno sottolineato che il ritorno di Ran è di grande importanza per il presidente Trump e che si stanno compiendo sforzi significativi per riportarlo indietro”.
Di Claudia Burgio
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