Italia-Francia-Spagna: “Stop attacchi di Israele contro Unifil”. Ambasciata israeliana in Italia: “Rammaricati”. Idf: “Profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo”
Israele ha attaccato nuovamente la postazione Unifil, due feriti. Tajani: “Inammissibile”. Guterres: “Violazione del diritto internazionale umanitario”
Italia-Francia-Spagna: “Stop attacchi di Israele contro Unifil”. Ambasciata israeliana in Italia: “Rammaricati”. Idf: “Profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo”
Israele ha attaccato nuovamente la postazione Unifil, due feriti. Tajani: “Inammissibile”. Guterres: “Violazione del diritto internazionale umanitario”
Italia-Francia-Spagna: “Stop attacchi di Israele contro Unifil”. Ambasciata israeliana in Italia: “Rammaricati”. Idf: “Profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo”
Israele ha attaccato nuovamente la postazione Unifil, due feriti. Tajani: “Inammissibile”. Guterres: “Violazione del diritto internazionale umanitario”
Israele ha attaccato nuovamente la postazione Unifil, due feriti. Tajani: “Inammissibile”. Guterres: “Violazione del diritto internazionale umanitario”
Due peacekeeper sono rimasti feriti a causa dei colpi d’artiglieria sparati dalle Idf contro la base dell’Unifil a Naqura, nel sud del Libano. Lo scrive il sito di Haaretz. I media libanesi avevano in precedenza spiegato che a essere colpito era stato il battaglione cingalese. I due feriti non sarebbero italiani ma uno di loro è in gravissime condizioni.
“Oggi abbiamo scritto di nuovo al ministro degli Esteri israeliano: aspettiamo che facciano l’inchiesta e, visto che ci sono prove inequivocabili che sono stati i soldati israeliani a sparare contro le basi Unifil, e stamattina c’è stato un altro incidente in una base in cui c’erano una settantina di soldati italiani, ribadisco che è inammissibile“. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi a Torino.
Gli spari israeliani contro i peacekeepers dell’Onu sono “una violazione del diritto internazionale umanitario“. Lo sottolinea il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Intanto, una delegazione di uomini del Comando operativo di vertice interforze della Difesa italiana è stata inviata a Gerico, in Cisgiordania, per un sopralluogo a scopo di ricognizione – nell’ambito dell’operazione Miadit sospesa un anno fa – affinché siano verificate le condizioni logistiche per una riapertura della missione.
In prospettiva, come era stato richiesto dal segretario di Stato Usa Anthony Blynken al governo italiano, 200 militari dell’Arma dei Carabinieri potrebbero tornare a Gerico e, solo dopo una positiva valutazione delle condizioni di sicurezza (ancora non verificate) da entrambe le parti, allargare la loro missione nel territorio di Gaza. Della delegazione, inviata una settimana fa e composta da 8 persone, fanno parte carabinieri, medici e addetti al settore logistico.
L’Ambasciata d’Israele in Italia ha emesso un comunicato stampa: “Purtroppo l’organizzazione terroristica Hezbollah ha installato indisturbata le sue capacità militari vicino alle basi Unifil. Da tempo Hezbollah attacca Israele operando nei pressi di queste basi, sparando sul territorio israeliano e scavando tunnel nelle vicinanze delle suddette basi per trascinare Israele in qualche provocazione. Israele è costretto a rispondere a questi attacchi, per proteggere le proprie forze e l’incolumità dei propri cittadini. Israele ribadisce che non è interessato a un’escalation in Libano, ma è tenuto a proteggere i propri cittadini in conformità con il diritto internazionale. Come promesso, Israele ha aperto un’indagine sugli ultimi casi e trasmetterà i risultati in maniera trasparente alla controparte in Italia. A questo proposito, l’attaché militare israeliano incontrerà oggi i vertici dell’esercito italiano, per illustrare i dettagli dell’indagine. Israele agisce in modo trasparente e in stretta collaborazione con l’Italia e con le forze Unifil che operano sul campo e si rammarica per qualsiasi danno alle Nazioni Unite e alle forze non coinvolte. Israele apprezza gli sforzi dell’Italia per prevenire l’escalation nelle nostre aree e il suo contributo all’Unifil. La comunità internazionale deve esigere il disarmo e il ritiro delle forze di Hezbollah in conformità con la risoluzione Onu 1701”.
“L’Idf è stato informato che due peacekeeper delle Nazioni Unite sono rimasti feriti inavvertitamente durante i combattimenti dell’Idf contro Hezbollah nel Libano meridionale” – le parole delle forze di difesa israeliane (Idf), che proseguono: “L’Idf esprime profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo e sta attualmente conducendo un’analisi approfondita ai massimi livelli di comando per determinare i dettagli. È fondamentale notare che l’Idf sta operando nel Libano meridionale come parte di un conflitto in corso con Hezbollah, i cui terroristi e infrastrutture sono in stretta prossimità delle posizioni Unifil, il che rappresenta un rischio significativo per la sicurezza dei peacekeeper. L’Idf adotta ogni precauzione per ridurre al minimo i danni ai civili e ai peacekeeper. Dato il complesso e impegnativo ambiente operativo in cui Hezbollah utilizza strutture civili e Unifil come scudi, l’Idf continuerà a compiere sforzi per mitigare il rischio che tali sfortunati incidenti si ripetano. È un peccato che dal 2006 la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non sia stata pienamente applicata e che Hezbollah l’abbia violata stabilendo un’ampia presenza militarizzata nel Libano meridionale, richiedendo all’IDF di operare contro le armi, i beni e il personale di Hezbollah nell’area. L’IDF rimane impegnata a proteggere le comunità israeliane lungo il confine e continuerà a collaborare con tutte le parti interessate per garantire la sicurezza dei civili e delle forze di peacekeeping in questa regione instabile. Ci impegniamo a esaminare attentamente questi incidenti e ad avviare un dialogo continuo con l’UNIFIL e gli stati nazionali che partecipano alla missione di peacekeeping”.
“Contiamo sull’impegno di Israele per la sicurezza delle missioni Onu e bilaterali di mantenimento della pace in Libano, nonché delle organizzazioni internazionali attive nella regione”. Lo afferma una dichiarazione congiunta dei leader di Italia, Francia e Spagna.
di Margherita Medici
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