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Perché Kim punta a modernizzare la Corea del Nord

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Il nuovo intento di Kim Jong-un: da un lato migliorare l’immagine internazionale della Corea del Nord e dall’altro salvaguardare lo zoccolo duro del Paese

Perché Kim punta a modernizzare la Corea del Nord

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Il nuovo intento di Kim Jong-un: da un lato migliorare l’immagine internazionale della Corea del Nord e dall’altro salvaguardare lo zoccolo duro del Paese

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Perché Kim punta a modernizzare la Corea del Nord

Il nuovo intento di Kim Jong-un: da un lato migliorare l’immagine internazionale della Corea del Nord e dall’altro salvaguardare lo zoccolo duro del Paese

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Fuochi d’artificio, palloncini colorati, una folla festante e Kim Jong-un in persona ad annunciare, con una cerimonia solenne, il completamento della riqualificazione del distretto di Hwasong. Nel cuore di Pyongyang, capitale della Corea del Nord, è stato appena inaugurato un nuovo progetto immobiliare. Potrebbe sembrare un paradosso per un Paese descritto come in grave difficoltà economica e isolato dal mondo. Eppure il leader nordcoreano, accompagnato dalla figlia Kim Ju-ae, ha passeggiato in mezzo a due grattacieli collegati da un ponte sospeso celebrando «un importante passo avanti nel potenziamento delle funzioni e dell’aspetto della città».

Altro che edifici stalinisti anonimi e squadrati: il distretto di Hwasong potrebbe trovarsi in qualsiasi altro Paese, con i suoi complessi residenziali illuminati e 10mila unità abitative moderne. Qui nei prossimi mesi dovrebbero aprire ristoranti, negozi, concessionari di automobili e persino un centro di intrattenimento informatico con 300 postazioni attrezzate di computer. Tutto questo fa parte di un’iniziativa più ampia svelata nel 2021 che, nell’arco di cinque anni, prevede la costruzione di 50mila abitazioni a Pyongyang. A che fine? Modernizzare la nazione e, al tempo stesso, migliorare gli standard di vita della popolazione. Soprattutto quella che vive a Pyongyang, il cuore politico della Corea del Nord. La capitale, che ospita circa 3,2 milioni dei quasi 25 milioni di abitanti del Paese, sta cambiando a vista d’occhio.

Mentre in Occidente si parla di Kim per i suoi test missilistici, per il rapporto diplomatico sempre più stretto con la Russia di Vladimir Putin e per il sostegno militare fornito al Cremlino nella guerra in Ucraina, a Pyongyang la vita scorre come se niente fosse. Nella bolla nordcoreana vengono annunciate opere di rinnovamento e quartieri scintillanti. Hwasong, per esempio, nelle intenzioni del governo dovrà diventare il fulcro dei servizi della capitale. Non è un caso che Kim si sia fatto fotografare tra monitor e sedie da gaming mentre ispezionava un centro per videogiochi e che la Korean Central News Agency (l’agenzia ufficiale statale) abbia dedicato ampio spazio all’Hwasong General Vehicle Service Center, una struttura a metà strada tra il classico concessionario occidentale e un salone dedicato all’assistenza dei veicoli elettrici.

A prima vista, incrementare l’offerta di tempo libero non politico per gli abitanti di Pyongyang potrebbe sembrare un clamoroso autogol da parte del governo nordcoreano. In realtà Kim intende da un lato migliorare l’immagine internazionale della Corea del Nord e dall’altro salvaguardare lo zoccolo duro del Paese. Ovvero l’élite che popola la capitale e che sostiene attivamente il sistema politico nazionale. Anche perché lo stesso Kim aveva promosso nel 2013 una linea politica a due teste – la byungjin line – con la quale creare un arsenale nucleare e raggiungere buoni livelli di sviluppo economico. Archiviato il primo punto, il leader nordcoreano ha deciso ora di tuffarsi sul secondo.

Sarebbe tuttavia un grave errore pensare che l’incremento dei consumi, l’apertura di qualche negozio in stile occidentale e la costruzione di grattacieli futuristici possano tradursi in un cambiamento radicale del sistema politico nordcoreano. Contando sull’appoggio di Russia e Cina, Kim cercherà al contrario di trasformare Pyongyang in una sorta di piccola Singapore. Mantenendo intatta la struttura del governo.

Di Federico Giuliani

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