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Poker e guerra

Carte da poker e guerra: un binomio che si adatta a quest’epoca di tensioni e scontri con la Russia di Vladimir Putin

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Carte da poker e guerra: un binomio che si adatta a quest’epoca di tensioni e scontri con la Russia di Vladimir Putin

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Carte da poker e guerra: un binomio che si adatta a quest’epoca di tensioni e scontri con la Russia di Vladimir Putin

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Carte da poker e guerra: un binomio che si adatta a quest’epoca di tensioni e scontri con la Russia di Vladimir Putin

C’è una frase di James Bond che ben si adatta a quest’epoca di tensioni e scontri con la Russia di Vladimir Putin: «A poker non giochi con le carte che hai in mano, ma con la persona che hai di fronte». Carte e psicologia.

Quando i russi – ieri lo ha fatto Dmitry Medvedev – insistono nel dire che è un «errore pensare che Mosca non userà il nucleare tattico» se le armi Nato colpiranno in territorio russo, probabilmente si tratta di un bluff. Ma sui bluff, pure su quelli più svelabili, non si è mai sicuri sino in fondo di come finiranno.

Ecco allora che assume un peso determinante l’incontro di ieri a Singapore fra i ministri della Difesa di Stati Uniti e Cina, Lloyd Austin e Dong Jun – il primo dal 2022 – definito pratico e costruttivo da entrambe le parti. Certo, la Cina ha ribadito che non ha mai dato armi ai russi e che gli Usa su Taiwan stanno sbagliando tutto.

Quell’incontro però, oltre al gioco dei ruoli, ci racconta – sottotraccia – una cosa importante: Pechino è contraria a che Mosca usi il nucleare nella sua guerra.

di Massimiliano Lenzi

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