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Polonia, a scuola arrivano corsi obbligatori sull’utilizzo delle armi

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La Polonia introduce nuovi corsi obbligatori per i ragazzi tra i 14 e i 16 anni. Per sicurezza verranno usate armi laser o giocattolo

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Di norma si tengono i bambini il più lontano possibile dalle armi. La Polonia ha deciso di fare l’opposto. A partire dall’anno scolastico in corso tutti gli alunni dell’ottavo anno della scuola primaria (la nostra terza media) e quelli del primo corso di scuola secondaria (la prima superiore) saranno addestrati all’uso di armi da fuoco.

È solo l’ennesimo passo mosso da Varsavia verso una totale capacità di difesa da possibili attacchi russi, dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Finora il governo ha puntato sull’apparato militare, arrivando a spendere il 4% del Pil per potenziare organici e arsenali. Poi è arrivata la fortificazione delle frontiere con l’enclave di Kaliningrad e con la Bielorussia. Ora la prontezza difensiva passerà dalle scuole.

Già nel settembre 2022 la Polonia aveva previsto corsi di maneggio e manutenzione armi, tiro e sopravvivenza nei suoi istituti di formazione, ma si trattava di lezioni facoltative. Ora, invece, tutti gli alunni dovranno seguirle. A 14 anni, all’ottavo anno di elementari, si partirà dalle basi: conoscenza del territorio in cui si vive, cybersicurezza in ambiente bellico (ovvero capire come usare le telecomunicazioni in maniera sicura) e formazione basilare nel maneggio delle armi. In questo caso si useranno repliche inerti o, al più, laser guns come quelle impiegate nei parchi divertimenti.

Una volta passati alle superiori l’addestramento si farà più intenso. Risposta alle minacce della guerra (ovvero come difendersi in caso di attacco) e prove di tiro. In questo caso si useranno sia armi da softair, ad aria compressa, sia veri fucili e pistole in dotazione all’esercito. Gli alunni dovranno saperle usare, ma anche smontare e mantenere efficienti.

Fa specie constatare che in Polonia il possesso di armi è sì molto diffuso, ma anche assai regolato. Bisogna avere un’età minima di 21 anni, fedina penale pulita e un valido motivo (caccia, difesa personale o pratica sportiva). Insomma, d’ora in poi i polacchi sapranno gestire le armi con cinque anni di anticipo rispetto all’età legale per tenerle in casa. E dunque sorge spontanea la domanda: questa nuova materia scolastica sarà propedeutica a un prossimo ripristino della leva obbligatoria? Varsavia dice di no. Ma nella pratica, anche senza arruolare coscritti, sembra che si stia muovendo verso qualcosa di simile.

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