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Raid a tappeto su tutta l’Ucraina

Nel weekend appena trascorso i russi hanno attaccato massicciamente gl’impianti energetici d’ucraina cercando di metterli ko 

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Raid a tappeto su tutta l’Ucraina

Nel weekend appena trascorso i russi hanno attaccato massicciamente gl’impianti energetici d’ucraina cercando di metterli ko 

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Raid a tappeto su tutta l’Ucraina

Nel weekend appena trascorso i russi hanno attaccato massicciamente gl’impianti energetici d’ucraina cercando di metterli ko 

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Nel weekend appena trascorso i russi hanno attaccato massicciamente gl’impianti energetici d’ucraina cercando di metterli ko 

Chernivtsi – Nel weekend appena trascorso i russi hanno attaccato massicciamente gl’impianti energetici ucraini cercando di metterli ko e tuttora stanno riversando su tutto il Paese una quantità di fuoco impressionante. Sabato i russi hanno sparato 34 missili di diverso tipo (9 K-101/Kh-555, 9 Kh-59/Kh-69, 2 S-300, 2 Iskander-K, 4 Kh-47M2 Kinzhal e 8 Kalibr), riuscendo con 13 di essi (sfuggiti alla contraerea) a danneggiarne cinque, fra centrali termoelettriche e sottostazioni: due nei distretti di Dnipro e Kryvyj Rih della regione di Dnipropetrovsk (causando l’interruzione dei servizi d’approvvigionamento idrico a Kryvorizhzhia), un altro in Prykarpattia (nell’oblast’ di Ivano-Frankivsk) e poi ancora due nei distretti di Stryi e Chervonohrad di Lviv.

Nella notte fra sabato e domenica, i criminali agli ordini di Putin hanno attaccato un complesso medico ospedaliero a Kharkiv in cui si trovavano più di mille persone, tra cui circa 900 pazienti e 250 membri del personale. Pur avendo colpito il suolo antistante l’ospedale, i razzi russi sono riusciti a mettere knockout la struttura distruggendone le cucine e i locali adibiti all’alloggiamento delle riserve alimentari oltre a quelli in cui si trovano le caldaie. L’onda d’urto ha mandato in frantumi i vetri di tutte le facciate prospicienti il cortile in cui s’apre ora un enorme cratere, danneggiato i tetti di quasi tutti i padiglioni e interrotto l’approvvigionamento elettrico e idrico alla struttura.

All’alba di domenica le truppe rasciste hanno invece bersagliato con munizioni circuitanti e missili le regioni di Vinnytsia, Kirovohrad, Khmelnytskyj e Mykolaiv, danneggiando gravemente in quest’ultima un hotel nel centro storico. Poche ore dopo, nella Kherson liberata due bombe aeree guidate russe hanno colpito il distretto di Berislav, mentre sul versante opposto di Kharkiv un altro missile colpiva nuovamente Kupiansk. In sette regioni dell’Ucraina si continuano tuttora a registrare diversi blackout elettrici e interruzioni nella fornitura di gas, incluso quello destinato a transitare verso l’Europa.

Le Forze armate ucraine hanno invece colpito un altro sistema radar russo del valore d’oltre 5 milioni di dollari, impiegato per trasmettere le coordinate dei bersagli ai sistemi missilistici S-300 e S-400 e respinto oltre un centinaio d’incursioni nemiche. I droni made in Ukraine sono riusciti a colpire anche un aeroporto militare a Kushchevesk in cui si trovavano dozzine d’aerei militari, altri radar e dispositivi d’electronic warfare e due raffinerie di petrolio nella regione russa di Krasnodar, situate a Ilskyj e Slaviansk-Na-Kubani.

Nell’oblast’ di Donetsk sono tuttora in corso pesanti combattimenti a Ocheretyne e Solovjove, controllate per due terzi dalle Forze di difesa ucraine ma ormai quasi completamente rase al suolo. Per dare un’idea dell’inferno di fuoco che avvolge quelle aree nei pressi d’Avdiivka basti pensare che gli ucraini respingono mediamente solo in quel settore 35-50 attacchi al giorno. Gli occupanti russi continuano incessantemente a lanciare attacchi anche contro Staromajorske e Robotyne: il numero dei tentativi di sfondamento lungo il fronte Sud è addirittura prossimo ai 200 ogni 24 ore.

Disponendo d’una potenza di fuoco impressionante e costante nel tempo grazie a un comparto produttivo minimamente intaccato e partner strategici affidabili in grado di rimpinguarlo, i russi attaccano a tutto campo lungo una linea di fronte d’oltre 2mila chilometri con armi perfezionate e componentistiche migliori rispetto a quelle di cui disponevano due anni fa. Solo all’alba di ieri, tutti gli ultimi insediamenti da cui ho corrisposto con questo giornale insieme ad Alla Perdei sono stati travolti da una raffica di 127 colpi sparati in 35 attacchi – fra lanci multipli Mlrs e raid a tappeto – contro l’oblast’ di Sumy: Bilopilia, Krasnopilia, Yunakivka, Khotin, Esman, Velyka Pysarivka, Shostka, Esman, Novo Sloboda, Shalyhyne, Seredyna-Buda. Per ciascuno di questi luoghi potete trovare sul canale YouTube e sul sito de “La Ragione” un video da noi registrato. In attesa della consegna del primo agognato pacchetto d’aiuti militari proveniente da Washington dopo sei mesi a secco e del 14mo round delle sanzioni economiche imposte da Bruxelles, l’aggredito continua a sanguinare e l’aggressore ad azzannare. Frattanto si continua a sentir dire che il primo non deve perdere e il secondo non deve vincere. Questa è la situazione in Ucraina al 796esimo giorno d’invasione russa su vasta scala.

di Giorgio Provinciali

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