Regno Unito: il partito troppo a destra anche per Nigel Farage
Regno Unito: Reform Britain, formato dai dissidenti di Nigel Farage, è un partito in crescita nei sondaggi britannici. Tra i loro progetti, la remigrazione

Regno Unito: il partito troppo a destra anche per Nigel Farage
Regno Unito: Reform Britain, formato dai dissidenti di Nigel Farage, è un partito in crescita nei sondaggi britannici. Tra i loro progetti, la remigrazione
Regno Unito: il partito troppo a destra anche per Nigel Farage
Regno Unito: Reform Britain, formato dai dissidenti di Nigel Farage, è un partito in crescita nei sondaggi britannici. Tra i loro progetti, la remigrazione
Regno Unito. Quando nel 2014 Nigel Farage portò il Partito per l’Indipendenza del Regno Unito (Ukip) al suo primo vero successo elettorale dopo oltre vent’anni, nessuno pensò che quell’exploit potesse bastare per scardinare il bipolarismo inglese. Tories e Labour sarebbero rimasti gli unici a concorrere seriamente per il potere. Undici anni dopo il referendum per l’uscita dall’Ue, è di nuovo Farage con il suo Reform UK (partito nato nel 2019) a mettere in dubbio quella che sembrava una certezza per analisti e opinionisti politici di tutto il mondo. Il decennio di crisi nera attraversato dai conservatori ha permesso la nascita di un nuovo blocco di destra capace di radunare tutti i delusi del partito e una nuova generazione di elettori più inclini al sovranismo continentale.
I nuovi estremismi emergono con la fine del bipolarismo
A interessarci non è però il fenomeno Farage in sé, quanto l’effetto farfalla che ha scatenato: rompendo l’istituzione (a tratti sacra) del bipolarismo, Farage ha permesso la comparsa di tantissime realtà che fino a poco tempo fa sarebbero rimaste ai margini della vita politica britannica. E alcune di queste sono troppo radicali anche per lui. È il caso di Restore Britain, un movimento di estrema destra nato all’inizio di questa estate proprio da una scissione di Reform UK. Il suo leader e demiurgo è Rupert Lowe, parlamentare espulso dal partito di Farage lo scorso marzo. Tra i vari motivi dietro la rottura c’è il sostegno di Lowe al concetto di “remigrazione”, ovvero il rimpatrio coatto non soltanto dei clandestini e di chi, stando alla legge, sarebbe soggetto a un provvedimento simile, ma anche degli immigrati con regolare permesso di cittadinanza e degli inglesi di seconda o terza generazione.
Un’idea campata in aria, dal momento che poggia su basi assolutamente contorte e non giustificabili su un piano legale. Un’idea che lo stesso Farage ha definito «politicamente impossibile». Lowe la pensa diversamente e non a caso il suo Restore Britain ha iniziato a pescare fra chi oggi ritiene che l’allora artefice della Brexitsia diventato ormai parte dell’establishment. Tra questi non sorprende la presenza di Elon Musk: all’apice del suo attivismo politico aveva reclutato Nigel Farage nella sua immaginaria rete di sovranisti europei, ma dopo una rottura quasi immediata ha iniziato a spingere i suoi rivali. Dopo un breve flirt con il neonazista Tommy Robinson, il magnante di Tesla ha iniziato a ricondividere i post di Restore Britain, che promette di riportare la Gran Bretagna al suo paradiso perduto. Un Paese di soli bianchi.
Regno Unito, i precedenti dell’estrema destra
L’estrema destra non è una novità nella politica britannica: dall’ultimo Oswald Mosley nel secondo dopoguerra al caso (un tempo popolare) del British National Party, passando per la più recente English Defence League, movimenti più o meno dichiaratamente neofascisti hanno attraversato il dibattito inglese, ma nessuno gli ha mai dato seriamente peso. La destra radicale in Gran Bretagna non ha mai superato percentuali da prefisso telefonico.
Restore Britain nasce in un contesto diverso: il suo capo è seguito, la presenza in Parlamento è una vetrina che altri camerati non hanno avuto e la sua crescita sui social non è un elemento da sottovalutare. Lowe sta facendo rumore e la crisi dei conservatori potrebbe rivelarsi una contingenza fatale. Questo caso specifico non viene riportato per denunciare un’irrealistica deriva nera in Gran Bretagna, ma a suo modo rappresenta uno spartiacque. Le cose sono cambiate. L’idea di un sistema multipartitico è sempre più realistica e vicina. E i nuovi attori non sono rassicuranti.
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- Tag: esteri, gran bretagna
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