Salgono a 11 i morti nel raid israeliano a Damasco, le forze filo iraniane rispondono colpendo base Usa in Siria
Sale la tensione in Medio Oriente dopo l’attacco israeliano al consolato iraniano di Damasco, le forze filo iraniane rispondono colpendo base Usa in Siria. A Gaza uccisi 7 operatori umanitari di World Central Kitchen
Salgono a 11 i morti nel raid israeliano a Damasco, le forze filo iraniane rispondono colpendo base Usa in Siria
Sale la tensione in Medio Oriente dopo l’attacco israeliano al consolato iraniano di Damasco, le forze filo iraniane rispondono colpendo base Usa in Siria. A Gaza uccisi 7 operatori umanitari di World Central Kitchen
Salgono a 11 i morti nel raid israeliano a Damasco, le forze filo iraniane rispondono colpendo base Usa in Siria
Sale la tensione in Medio Oriente dopo l’attacco israeliano al consolato iraniano di Damasco, le forze filo iraniane rispondono colpendo base Usa in Siria. A Gaza uccisi 7 operatori umanitari di World Central Kitchen
Sale la tensione in Medio Oriente dopo l’attacco israeliano al consolato iraniano di Damasco, le forze filo iraniane rispondono colpendo base Usa in Siria. A Gaza uccisi 7 operatori umanitari di World Central Kitchen
Sale la tensione in Medio Oriente dopo l’attacco israeliano al consolato iraniano di Damasco nel quale sono rimasti uccisi diversi pasdaran, tra cui il generale Mohammad Reza Zahedi e il suo vice. Per Teheran “l’America deve essere ritenuta responsabile dell’attacco”, risposta che non si è fatta attendere: poche ore fa un drone militare è stato lanciato dalle forze irachene filo-iraniane in Siria, prendendo di mira la base militare Usa a Ranf, al confine con l’Iraq e la Giordania. La notizia è stata riportata dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria e poi confermata da altri media locali. Secondo le fonti, il drone è stato abbattuto in volo dalla contraerea Usa e non ci sono state vittime, né danni. È il primo attacco filo-iraniano contro una base Usa dopo la tregua negoziata tra Iran e Stati Uniti a metà febbraio scorso.
Dopo l’attacco a Damasco, il presidente iraniano Ebrahim Raisi aveva avvertito che “il crimine codardo non sarebbe rimasto senza risposta”. Nette le dichiarazioni del ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian: “Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha perso completamente il suo equilibrio mentale, a causa delle ripetute sconfitte dei sionisti a Gaza e del fallimento nel raggiungere i loro obiettivi ambiziosi. Israele è responsabile delle conseguenze dell’attacco”, ha affermato ieri sera in una conversazione telefonica con il suo omologo siriano Faisal Mekdad. “Tali attacchi sono contrari alle leggi internazionali”, ha sottolineato Mekdad. Forte condanna all’esercito israeliano anche dalla Cina: “La sicurezza delle sedi diplomatiche non può essere violata e la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale della Siria devono essere rispettate”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin.
Nel frattempo, il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato la morte di 7 operatori umanitari dell’organizzazione non governativa World Central Kitchen e del loro autista palestinese, in seguito all’attacco israeliano nel centro della Striscia di Gaza. Dopo la notizia, l’Ong e l’American Near East Refugee Aid (Anera) hanno deciso di sospendere le loro attività nel Paese, immediata la risposta di vicinanza della Casa Bianca: “Siamo afflitti e profondamente turbati dall’attacco”, per l’Ue “bisogna aprire un’indagine”.
Di Claudia Burgio
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