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Bambini farfalla Gaza

Salvare i bambini di Gaza

Una corsa contro il tempo per riuscire a mettere in salvo tre bimbi palestinesi affetti da epidermolisi bollosa, una rara malattia genetica che rende la pelle fragile come le ali delle farfalle

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Salvare i bambini di Gaza

Una corsa contro il tempo per riuscire a mettere in salvo tre bimbi palestinesi affetti da epidermolisi bollosa, una rara malattia genetica che rende la pelle fragile come le ali delle farfalle

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Salvare i bambini di Gaza

Una corsa contro il tempo per riuscire a mettere in salvo tre bimbi palestinesi affetti da epidermolisi bollosa, una rara malattia genetica che rende la pelle fragile come le ali delle farfalle

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Una corsa contro il tempo per riuscire a mettere in salvo tre bimbi palestinesi affetti da epidermolisi bollosa, una rara malattia genetica che rende la pelle fragile come le ali delle farfalle

Una corsa contro il tempo, in uno degli angoli della Terra più pericolosi e irraggiungibili: Rafah. Dopo la pubblicazione del libro “Storia di una bambina farfalla di Gaza”, illustrato da Gianluca Foglia Fogliazza, ora l’autrice Gianna Pasini – infermiera bresciana in pensione – si sta adoperando insieme a Ong come Gaza Kinder Relief, Palestine Children’s Relief Fund (PCRF) Italia, Le ali di Camilla e la stessa Farnesina per riuscire a mettere in salvo tre bimbi. Sono affetti da epidermolisi bollosa (EBS), una rara malattia genetica che rende la pelle fragile come le ali delle farfalle – da qui il nome “bambini farfalla” – bloccati nella Striscia di Gaza.

Inizialmente le famiglie a cui l’infermiera per anni ha dedicato le sue cure, portando medicinali attraverso il valico di Rafah, erano 25 ma da quel maledetto 7 ottobre se ne sono perse le tracce. Soltanto tre sono riuscite a mettersi in contatto tramite social network con Pasini ed è potuta scattare l’operazione per salvare i loro figli. Ora manca l’ultimo passo: riuscire a far uscire questi bambini, insieme alle loro
famiglie, dalla Striscia di Gaza e farli arrivare in Egitto.
Da lì potranno essere trasferiti in Italia e raggiungere il Policlinico di Modena, centro d’eccellenza per la patologia EBS che ha dato la piena disponibilità a prendersi cura di loro. A lanciare un appello è stato anche padre Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa: «Prego e confido nell’aiuto di Dio e di tanti uomini e donne artefici di pace».

Di Claudia Burgio

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